23 luglio 2018

TeamLab: la febbre immersiva

 

di

Preparatevi, newyorkesi, i TeamLab stanno arrivando a Brooklyn. La prossima estate infatti, 2019, il famosissimo collettivo giapponese di arte high-tech arriverà alla Industry City a Sunset Park.
La carica di programmatori, animatori, ingegneri, designer, matematici e architetti, che ha aperto il primo museo dedicato all’arte digitale a Tokyo dichiara, con le parole di Takumi Nomoto, dell’Ufficio Creativo di TeamLab di “Aver scelto la città migliore perché più pubblico possibile possa venire a vedere il nostro museo digitale”.
In una e-mail diretta ad artnet News un rappresentante di Pace Gallery, che rappresenta il collettivo a New York, riporta: “Pace sta lavorando a stretto contatto con teamLab per supportare l’organizzazione e la facilitazione di una mostra ambiziosa, immersiva e a lungo termine”. Pare infatti che TeamLab abiterà Industry City per i prossimi 11 anni.
Nello spettacolo inaugurale di Brooklyn, il collettivo progetta di ricreare un certo numero di installazioni attualmente in mostra a Tokyo, come Planets, dove i visitatori camminano attraverso un labirinto di stanze buie circondate da proiezioni di luce caleidoscopica che vengono attivate dai sensori di movimento. In Koi Infinity Pond, i visitatori sono invitati a guadare attraverso una piscina di acqua alta fino al ginocchio circondata da pesci koi digitalmente proiettati che si trasformano in fiori quando vengono toccati.
Un terzo lavoro, intitolato Floating in the Falling Universe of Flowers, utilizza specchi e proiezioni di luce digitale per immergere gli spettatori tra i petali di fiori di ciliegio che cadono.
Nomoto ha detto a Bloomberg che spera che lo spettacolo ricordi agli spettatori la propria mortalità: “Abbiamo immaginato di mostrare agli ospiti che il tempo non si ferma mai, e proprio come le stelle, o fiori in questo caso, noi umani non viviamo per sempre, e la vita è così preziosa”.
L’ultima volta che teamLab ha presentato il proprio lavoro negli Stati Uniti, presso lo spazio Palo Alto di Pace Gallery, la mostra ha attirato quasi 200mila persone in 10 mesi di attività. 
Poi, detto tra noi, ricordatevi che per finirla con le banalità basta spegnere la luce! 
Fonte: Artnet

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui