16 ottobre 2018

Il progetto della tua vita. Ultimi giorni per Brera Design Days. Ecco cosa abbiamo visto

 

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Dal 12 al 18 ottobre, la terza edizione di “Brera Design Days” ha portato in scena a Milano il mondo del design, attraverso mostre, talk, laboratori per bambini e incontri su temi specifici. L’iniziativa, proposta da Studiolabo, vuole essere aperta a chiunque, non solo a coloro che lavorano o studiano nel mondo del design. Gli eventi si sviluppano nel distretto di Brera, che comprende diverse realtà attive nel settore e il tema dominante che le accomuna è sintetizzato dal titolo “Design your life”, offrendo, a chiunque voglia mettersi alla prova, la possibilità di utilizzare il design thinking, per esplorare nuove idee per il futuro e migliorare la vita di tutti. 
Uno dei pilastri del festival è rappresentato da Microsoft House, la casa di chi ama l’innovazione, con un programma basato sull’informatica per i bambini, un progetto formativo e didattico curato dallo IED. Di rilievo anche la collaborazione con il Museo Madonnari di Grazie di Curtatone, da cui sono stati selezioni sei artisti per realizzare in loco le loro interpretazioni dei progetti capisaldi del mondo del design. Si passa dalle rappresentazioni visive all’arte grafica, presso il Laboratorio Formentini per l’editoria, dove sono chiamati in causa artisti internazionali per raccontare, attraverso questa tecnica specifica, il loro format espressivo. Di notevole impatto l’opera di Francesco Barbaro e le installazioni colorate di Agathe Singer e Gala Fernandez. Non manca uno sguardo rivolto al mondo del fumetto, grazie a Paolo Bacilieri che, nella Sala Buzzati del Corriere della Sera, attraverso le sue tavole, propone un racconto amoroso ambientato a Milano, dal titolo “Tramezzino”, parola inventata da Gabriele D’Annunzio per italianizzare la parola inglese sandwich. 
Presente anche un omaggio alla fotografia, grazie all’esposizione, presso Rubelli Showroom, delle immagini di Adriano Brusaferri, venuto a mancare poco tempo fa, che viene chiamato in causa con le sue fotografie e immagini sensuali nel panorama espressivo dei tessuti e degli arredi di Rubelli. (Gaia Tonani)

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