15 novembre 2018

L’Archivio della Biennale di Venezia e il Fondo Palazzo Grassi, insieme. C’è l’accordo

 

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Palazzo Grassi continua a mettere ordine nella sua lunga storia e, dopo le giornate di studio a cura di Stefano Collicelli Cagol, che si terranno giovedì e venerdì, 15 e 16 novembre, al Teatrino, annuncia un accordo con La Biennale di Venezia. Il Fondo Palazzo Grassi. 1984-2005 sarà infatti accolto in comodato d’uso gratuito presso l’Archivio Storico della Biennale che, a partire dal 2009, ha beneficiato di una approfondita operazione di riordino e modernizzazione. Il fondo, a oggi non accessibile, sarà preliminarmente oggetto di inventario e riordino, secondo modalità condivise tra l’Archivio Storico della Biennale e Palazzo Grassi, quindi diventerà consultabile per scopi scientifici da parte di studiosi e ricercatori. Entro la fine dell’anno, i beni verranno consegnati all’Archivio Storico della Biennale che, dal 2008, ha trovato la sua collocazione presso gli spazi del Parco Scientifico Tecnologico VEGA di Porto Marghera. 
Saranno così affiancati due archivi particolarmente densi di informazioni e dal grande pregio. L’Archivio della Biennale conserva documenti riguardanti le attività promosse dalla Fondazione, ai quali si affiancano materiali relativi alle arti a partire dalla fine dell’800 e si distingue per l’eterogeneità delle testimonianze e dei supporti, tra cui rassegne stampa, fotografie, carteggi, audiovisivi, partiture, opere d’arte, dischi in vinile, manifesti. Preziosa la cineteca, che raccoglie pellicole di opere presentate nel corso delle varie Mostre Internazionali d’Arte Cinematografica, dal 1932 a oggi.
Altrettanto ricco il Fondo di Palazzo Grassi, che comprende il complesso della documentazione originale all’epoca della gestione FIAT, dal 1984 al 2005: 100 metri lineari di documenti cartacei unici, tecnici, autografi, intimamente connessi alla genesi delle esposizioni che ne hanno caratterizzato la produzione culturale. Nel 1983 lo storico palazzo sul Canal Grande fu acquisito dalla società automobilistica sotto la direzione dell’avvocato Gianni Agnelli che, a seguito dell’intervento di restauro firmato da Gae Aulenti, propose al suo interno mostre d’arte e archeologia proseguendo la tradizione di polo espositivo avviata dal Centro Internazionale per le Arti e il Costume. Più di 40 esposizioni allestite a Palazzo Grassi, tra cui alcune epocali come “Futurismo e futurismi” (4 maggio-12 ottobre 1986), la personale di Jean Tinguely (15 febbraio-31 maggio 1987), la retrospettiva dedicata ad Andy Warhol (25 febbraio-27 maggio 1990) presentata in seguito al Centre Georges Pompidou, e poi ancora Marcel Duchamp (4 aprile-18 luglio 1993), Balthus (9 settembre 2001-6 gennaio 2002) e Salvador Dalì (12 settembre 2004-16 gennaio 2005). Tra le diverse carte emergono poi documenti autografi di autori come Robert Rauschenberg, Eugène Ionesco, John Cage, Gae Aulenti, oltre al carteggio di Pontus Hultén, tra i fondatori del Centre Pompidou e alla guida di Palazzo Grassi dal 1984 al 1989. 
In home e in alto: Archivio ASAC. Photo by Andrea Avezzu. Courtesy of La Biennale di Venezia

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