30 novembre 2018

Kant, “l’antipatriottico” imbrattato

 

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Un anonimo ha spruzzato di vernice rosa il monumento a Immanuel Kant, e la sua lapide, nella città tedesca di Königsberg, dove viveva il filosofo.
E anche se il colpevole dell’attacco non si è trovato, si sono sparsi indizi: in una serie di volantini sparsi vicino al monumento si denunciava Kant, morto nel 1804, come un traditore: “Vergogna ai traditori! Peccato per Kant! Gloria a Rus!” 
Perché? Torniamo indietro nel tempo: l’Armata Rossa conquistò Königsberg, Capitale della Prussia orientale, nel 1945 dalla Germania nazista e la città venne annessa all’Unione Sovietica come Kaliningrad, dopo che gli abitanti di etnia tedesca scapparono o furono espulsi.
Il monumento a Kant, progettato dallo scultore tedesco Christian Daniel Rauch, fu originariamente eretto nel XIX secolo, scomparso durante la seconda guerra mondiale, e ricreato nel 1992. 
Putin ha recentemente elogiato Kant, punto d’orgoglio per molti russi a Kaliningrad: “Kant può e deve essere un simbolo dell’intera regione”, aveva detto il Presidente russo. Per i nazionalisti la venerazione del filosofo è “antipatriottica”, ma pare che ora tutti gli sforzi siano per rinominare l’aeroporto della città, a titolo dell’imperatrice russa Elisabetta, figlia di Pietro il Grande.
Kant insomma in secondo piano…come una performance burlesca, nata quando si sente la storia.
Fonte: artnet

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