16 gennaio 2019

Aspettando la restituzione del Vaso, gli Uffizi si consolano con l’autoritratto di Raffaello

 

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Dopo l’accorato appello lanciato, alcune settimane fa, dal direttore Eike Schimdt in merito alla restituzione di una natura morta di Jan van Huysum, trafugata nel 1944 dai soldati nazisti in ritirata verso nord, la risposta dalla Germania non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso le parole di un avvocato. Nicolai B. Kemle ha dato la sua versione dei fatti: «Saremmo disposti a restituire il quadro anche senza una ricompensa se a deciderlo fosse un arbitrato. Ma siamo sicuri di una cosa: non è stato un furto nazista». 
ùSecondo il legale della famiglia, quello del caporale Herbert Stock non fu un furto ma un’acquisizione in buona fede a seguito di uno scambio. Il Vaso di fiori, opera realizzata dall’artista olandese nel XVIII secolo e di cui si erano perse le tracce fino alla caduta del Muro di Berlino, fu offerto alle autorità italiane per 2 milioni di euro e, successivamente, per mezzo milione. Ma Schmidt ne ha chiesto la restituzione immediata e sulla vicenda la procura di Firenze ha aperto anche un fascicolo, ipotizzando i reati di ricettazione e tentata estorsione. «Rispetteremo ciò che dovesse decidere il collegio arbitrale, anche se dovesse raccomandarci di restituirlo senza ricompensa. Però ci aspettiamo che anche l’Italia rispetti l’eventuale sentenza contraria», ha sottolineato Kemle, mettendo in evidenza anche come il quadro non sia in vendita e non sia mai stato offerto sul mercato nero. 
Liete notizie invece giungono da oltreoceano. Dopo una mostra a San Francisco dedicata al Rinascimento italiano, l’Autoritratto di Raffaello è tornato agli Uffizi, che lo custodiscono dal 1631. Il capolavoro, realizzato dal maestro urbinate nei primi anni del ‘500 e parte della prestigiosa collezione Della Rovere a Urbino, verrà esposto per qualche mese nella sala di Saturno di Palazzo Pitti, che conserva già ben 10 sue tele, tra le quali la famosa Madonna della Seggiola, insieme ai dipinti del Maestro, il Perugino, e a lavori di altri grandi artisti, come Andrea Del Sarto, Annibale Carracci, Justus Sustermans. Qui resterà per alcuni mesi, fino a quando saranno pronte le sale dedicate alla vasta collezione di autoritratti della Galleria, al primo piano degli Uffizi. 
«Fino a primavera l’Autoritratto si unisce al corpus di capolavori di Raffaello custodito nella Sala di Saturno. Si tratta, dopo un disegno nelle collezioni del British Museum dove Sanzio si raffigura poco più che diciottenne, dell’autoritratto più giovanile dell’urbinate, ammirato e copiato da generazioni di giovani artisti di tutto il mondo. L’opera diventerà uno dei cardini delle nuove sale degli autoritratti nella Galleria degli Uffizi», ha spiegato Schmidt.

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