05 febbraio 2019

Mosul “riapre” dopo l’ISIS

 

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Il Museo di Mosul riapre con una mostra di arte contemporanea, “la prova che la guerra non ha ucciso la città”, rilascia detto il museo in una nota.
Non tutto l’edificio è stato recuperato da quando alcuni jihadisti dello “Stato islamico” hanno devastato i suoi antichi tesori diversi anni fa, ma parte del complesso è stato riaperto martedì scorso seguendo un filone più contemporaneo.
E per la prima volta, da quando l’ISIS ha saccheggiato la città irachena nel 2014, i visitatori hanno potuto tornare nella grandiosa sala di ricevimento reale, che fa parte del museo.
La mostra inaugurale, intitolata “Return to Mosul”, ospita 29 artisti e tanti reperti recuperati dal periodo buio del Califfato. 
Il resto del museo, tuttavia, rimane chiuso per ragioni di sicurezza, ha detto il suo direttore Zeid Saadallah, che ha anche riportato che è dovere della città “proteggere ciò che è rimasto”.
L’ISIS, ricordiamo, aveva anche fatto saltare in aria la città assira di Nimrud, l’antica città di Hatra, e la secolare Palmyra nella vicina Siria, e oltre a distruggere manufatti, il gruppo jihadista ha trafficato pezzi di valore per finanziare le sue attività.
Ora, in collaborazione con Google e altre organizzazioni, gli artisti e i tecnici di Mosul stanno cercando di stampare versioni tridimensionali dei pezzi andati perduti, mentre ALIPH, progetto incentrato sul patrimonio coordinato da Francia ed Emirati Arabi Uniti, ha donato 480mila dollari per aiutare nella prima fase di ricostruzione del museo.

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