11 febbraio 2019

Giovanni Kronenberg alla z2o Sara Zanin Gallery

 

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La personale di Giovanni Kronenberg (1974, Milano) alla z2o Sara Zanin Gallery, a Roma, presenta la produzione più recente dell’artista, tra sculture, disegni e interventi realizzati appositamente per la mostra, il cui elemento di congiunzione è l’accostamento inconsueto e sorprendete di materiali, forme e tempi: «la costruzione di una sintassi combinatoria – ha spiegato la galleria alla stampa – è l’operazione alla base del lavoro di Giovanni Kronenberg, una grammatica che opera sulla lenta sedimentazione di qualità evocative che gli oggetti possiedono di per sé e sulla successiva alterazione di quelle stesse qualità attraverso forme di intrusione. Gli oggetti e i materiali che l’artista accorda tra loro sono carichi di passato ma non generano narrazioni, contengono piuttosto molteplici dimensioni del tempo che si depositano senza generare senso». 
Abbiamo posto alcune domande a Giovanni Kronenberg sulla sua ricerca e sulla mostra.
Qual è il concept della mostra? Come è strutturato il percorso espositivo?  
«La mostra presenta disegni, interventi e sculture realizzate nell’ultimo anno o poco più, e comunque mai esposte a Roma. L’insieme dei lavori si presenta con una divisione netta: una parte dedicata ai disegni e una,invece, dedicata alle sculture e a interventi di vario genere. Come ogni mia personale, l’allestimento è ardito e in alcuni casi contraddittorio; l’ho studiato per esaltare le qualità evocative delle sculture e le loro ergonomie peculiari. Le luci, come ho già lavorato in passato, sono un elemento strutturale nella relazione delle opere. Ho utilizzato per questa mostra diversi materiali, molto lontani ed eterogenei». 
Quali sono, in breve, gli elementi principali della tua ricerca?
«Non ricerco il “capolavoro” o il picco qualitativo nelle mie opere, ma la continua messa in scena della mia idea di arte e, in particolare, di scultura. Non sono un artista che lavora su “commissione”, “progetto” o “site specific”… Volutamente, non esiste una scala gerarchica nella mia ricerca. Assegno uguale valore a tutte le opere che decido di esporre. In questo, forse, mi avvicino concettualmente al fare di un pittore. La mostra presenta quindi la mia recente produzione, coerente alla sua storia e al suo idioma». 
Una domanda alla gallerista, Sara Zanin: come si inserisce questa mostra nella programmazione della galleria? Quali saranno i prossimi progetti?
«La galleria ormai da diversi anni propone un programma che coinvolge sia artisti emergenti che, come nel caso di Giovanni, artisti ormai affermati lavorando a progetti che tengano conto dello spazio espositivo e del contesto. L’interesse è verso forme e linguaggi che siano più sperimentali possibili attraverso una collaborazione molto stretta con gli artisti invitati ad esporre. La metamorfosi, la trasformazione, la tangenza tra naturale e artificiale sono alcuni degli aspetti che caratterizzano il discorso avviato nell’ultimo anno.Per esempio, tra i prossimi progetti avremo la prima personale in galleria di Krištof Kintera  che attualmente è tra gli artisti selezionati da Teresa Macrì per la collettiva You got to burn to shine alla Galleria Nazionale di Roma e che sarà alla Triennale di Milano a fine febbraio». (Silvia Conta)
Giovanni Kronenberg 
Dal 12 febbraio al 18 marzo 2019
z2o Sara Zanin Gallery 
Via della Vetrina 2, Roma
Opening: 12 febbraio, dalle ore 18 alle ore 21
Orari: dal martedì al venerdì dalle 13.00 alle 19.00, sabato dalle 12.00 alle 17.00 e su appuntamento
www.z2ogalleria.it, info@z2ogalleria.it

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