15 febbraio 2019

2000 pezzi salvati dal Museo di Rio

 

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Il team di archeologi e paleontologi del Museo Nazionale di Rio de Janeiro ha annunciato di aver recuperato una quantità significativa di opere, scampate dal disastroso incendio dello scorso dicembre, le cui immagini fecero il giro del mondo. La notizia è stata data in occasione di una conferenza stampa durante la quale i giornalisti sono stati autorizzati a entrare, per la prima volta, nelle sale carbonizzate del museo di storia naturale e antropologia. 
È ancora difficile stabilire con esattezza il numero di pezzi salvati ma, secondo alcune stime, si tratterebbe di più di 2mila reperti. Gli esperti hanno lavorato duramente tra le montagne di detriti dell’ex Palazzo Reale, del quale oggi rimangono solo le pareti. «Ora stiamo affrontando un bel problema: abbiamo bisogno di molti più contenitori per archiviare i reperti recuperati», ha dichiarato a JN Alexander Kellner, direttore del museo, rimasto piacevolmente sorpreso dal successo inaspettato della missione di recupero. Secondo il direttore, il museo potrebbe anche esporre in tempi brevi gli oggetti ritrovati ma non ha fornito ulteriori dettagli. Intanto, sperando che i tagli alla cultura del presidente Bolsonaro siano in qualche modo ridimensionati, è in fase di studio il progetto per la costruzione di un nuovo edificio, nel parco di Boa Vista, a nord di Rio de Janeiro. 
In questi mesi, erano stati già recuperati i resti di Luzia, un fossile umano risalente a 12mila anni fa, considerato il fiore all’occhiello del museo, e alcuni frammenti di un Maxakalisaurus di 13 metri. I lavori andranno avanti per tutto l’anno, purtroppo, però, si calcola che i pezzi irrimediabilmente distrutti siano quasi 20 milioni.  La polizia federale sta ancora indagando sulla causa dell’incendio che fu subito visto come una tragedia annunciata, a casa della mancanza di risorse per la gestione delle strutture culturali in Brasile. 

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