19 febbraio 2019

Filippo Minelli per Spazio Leonardo, a Milano

 

di

Riparte con la personale di Filippo Minelli “Across the Border” la collaborazione tra Leonardo Assicurazioni Generali Milano Liberazione e la galleria UNA di Piacenza, iniziata lo scorso anno e testimone di una vivace collaborazione tra arte e impresa, attraverso mostre che raccolgono la sfida di svilupparsi lungo una parete lunga 22 metri nell’ingresso degli spazi dell’agenzia. La prima mostra del 2019, visitabile dal 20 febbraio, porta a Milano il lavoro che Minelli ha realizzato a Manifesta 12 nel 2018, mentre nei prossimi mesi le personali di Elia Cantori e Stefano Serretta si confronteranno con lo Spazio Leonardo con progetti inediti. 
Abbiamo parlato di tutto questo con Marta Barbieri e Paola Bonino, curatrici del progetto nello Spazio Leonardo e fondatrici della galleria UNA di Piacenza.
Che tipo di mostra sarà la personale di Filippo Minelli “Across the Border”? Come si inserisce questo progetto nella sua ricerca? 
«Per la prima mostra del 2019 a Spazio Leonardo, abbiamo deciso di portare a Milano il progetto “Across the Border” di Filippo Minelli, presentato la scorsa estate a Manifesta 12 a Palermo, dove era esposto a Palazzo Ajutamicristo. L’installazione si compone di 44 bandiere prodotte in diverse parti del mondo da altrettanti performer, che l’artista ha conosciuto personalmente durante i suoi viaggi o ha contattato attraverso Internet e i social media. Ogni bandiera diventa l’occasione per il performer che la crea di lanciare uno statement o un messaggio. IODINE, BELEAF, HORMONES, K POP, solo per citarne alcuni, sono le parole e i neologismi che, a seconda di chi scrive e dei luoghi di provenienza, assumono un preciso significato, ora personale, ora politico e sociale. Con “Across the Border” Minelli prosegue la sua decennale ricerca sul paesaggio contemporaneo e la sua rappresentazione, riflettendo sull’appiattimento delle specificità locali a favore di una nuova estetica trans-nazionale e ragionando sul concetto di identità e appartenenza. Gli incessanti viaggi in luoghi lontani e apparentemente slegati tra loro – Russia, Florida, Mauritania, India, California, Bhutan, Sud Corea, Mali, Cina, Paraguay, Mongolia, Cambogia, Colombia, Unione Europea – e il continuo incontro, personale o virtuale, con le persone che li abitano, sono gli strumenti scelti da Minelli per sviluppare la sua poetica. Come scrive Valentina Rossi nel testo per il catalogo della mostra a Spazio Leonardo: «L’artista definisce la propria ricerca “Estetica Transnazionale”, che connette la periferia al globale, permettendo una creazione di simboli e “parole iconiche” per nuove ipotetiche nazioni pensate da una generazione che vive i confini non più in maniera tradizionale, ma che abita il mondo in forma fluida. […] Questa pratica di coinvolgimento del pubblico, da performer professionisti a persone normali, permette di tematizzare e visualizzare il processo di scambio tra l’autore – in questo caso quasi un regista – e le comunità»».
La mostra è collocata all’interno dello gallery di Spazio Leonardo. Che progetto avete delineato, in generale, per questo spazio? Che legame avete instaurato con la città di Milano attraverso questa attività?
«Abbiamo iniziato la collaborazione con Spazio Leonardo – il nuovo contenitore di Leonardo Assicurazioni Generali Milano Liberazione – nel 2018, quando ci è stato proposto di prendere in mano la direzione artistica della gallery, la lunga parete di 22 metri situata all’ingresso dell’agenzia. Abbiamo da subito pensato ad una programmazione che rispecchiasse la linea di UNA, ovvero il lavoro con artisti emergenti e un’attenzione particolare alla ricerca e al valore del progetto. Per il 2018 è nato quindi un programma di tre mostre personali di “nostri” artisti : Thomas Berra, Simone Monsi e Irene Fenara; ognuno di loro ha realizzato un progetto site-specific per la gallery, approcciando in modo del tutto personale questa lunga parete e innescando un dialogo con questo luogo “non deputato” all’arte. Dobbiamo ammettere che è stato molto interessante osservare come lo spazio mutasse a seconda dei media e delle proposte di ogni artista: dal grande wall painting di Thomas, ai Banner aerei e delicati di Simone, per arrivare alle esplosioni di colore di Irene. Anche per il 2019 abbiamo mantenuto una proposta incentrata su mostre personali di giovani artisti; la maggiore novità è il nostro invito rivolto a un’altra galleria – per quest’anno CAR DRDE di Bologna – a curare una mostra con noi: crediamo fermamente nella cooperazione tra realtà operanti nel contemporaneo e abbiamo colto l’occasione di Spazio Leonardo per implementare proprio questo aspetto.  
Rispetto alla nostra relazione con Milano, sicuramente Spazio Leonardo è per noi un’opportunità preziosa per incrementare la nostra visibilità in città e per tessere nuove relazioni e contatti». 
Nei prossimi mesi, sempre nello Spazio Leonardo, ci saranno le personali di Elia Cantori e Stefano Serretta. Ci potete già dare qualche anticipazione? 
«Conosciamo da tempo Davide Rosi degli Esposti di CAR DRDE, con il quale abbiamo appena condiviso lo stand a ArteFiera a Bologna, e, in un’ottica di collaborazione e apertura, lo abbiamo invitato a pensare a un progetto condiviso per Spazio Leonardo, che si realizzerà nella personale di Elia Cantori (maggio – settembre 2019). A seguire, proporremo la mostra di Stefano Serretta, un artista con cui lavoriamo da tempo e di cui stimiamo profondamente il lavoro. Sia Elia, sia Stefano stanno lavorando su nuove produzioni, non possiamo anticipare ancora nulla!».
Per chi volesse, invece, venire a Piacenza, che mostre sono in corso o ci saranno nei prossimi mesi a UNA?
«Abbiamo da poco inaugurato la mostra “SPIT or SWALLOW” a cura di Andrea Tinterri, che vede in dialogo i lavori di Stefano Serretta e Alessandro Sambini sul tema della rappresentazione, dell’icona e della produzione di immagini nella nostra contemporaneità.
A seguire, il 30 marzo, inaugureremo la mostra personale “It’s 2 a.m. I am spilling it” dell’artista greco Vasilis Papageorgiou, che presenteremo anche con un solo show nella sezione Emergent di Miart. La ricerca di Vasilis approfondisce tematiche quali la velocità, la relazione tra l’umano e la macchina e i limiti della funzionalità degli oggetti. Decostruendo questi elementi, Vasilis esplora le diverse attività ricreative e non produttive che si annidano tra le frange del capitalismo. La nostra proposta per entrambi i solo show prosegue la recente ricerca dell’artista sui luoghi di aggregazione e propone un’installazione ambientale che è una sorta di “decostruzione” di un bar, inteso come emblema dell’odierna socialità, come culla delle subculture e quale simbolo di resistenza al dictat capitalistico della produzione e produttività a ogni costo e in ogni momento». (Silvia Conta) 
Per le foto: Courtesy Manifesta12, Manifesta Foundation, 
Filippo Minelli
“Across the Border”
A cura di UNA Galleria
Dal 20 febbraio al 4 maggio 2019
Spazio Leonardo
via della Liberazione 16/a, Milano
Opening: 19 febbraio 2019 (su invito)
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00
www.leonardoassicurazioni.it, info@unagalleria.com

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui