10 marzo 2019

Helen Frankenthaler da Gagosian, Roma

 

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Nella sede di Roma della Galleria Gagosian, dal 13 marzo, la mostra “Helen Frankenthaler. Sea Change: A Decade of Paintings, 1974 – 1983”, a cura John Elderfield, segna un nuovo capitolo nella serie di approfondimenti che la galleria sta dedicando alla ricerca di Helen Frankenthaler (1928, New York City – 2011, Darien, Connecticut), attraverso varie mostre, cinque dal 2013 ad oggi, che hanno approfondito aspetti sempre diversi. «Frankenthaler – ha spiegato la galleria nel comunicato stampa – è da tempo riconosciuta come una delle più grandi artiste americane del Ventesimo secolo. Figura di punta della seconda generazione di pittori astratti americani del Dopoguerra, è famosa per il suo ruolo fondamentale nella transizione dall’Espressionismo Astratto al movimento Color Field. Con la sua invenzione della tecnica “soak-stain”, ha ampliato le possibilità della pittura astratta, rifacendosi a volte anche al figurativo e al paesaggio in modo unico». 
Dal 7 maggio a Venezia, al Museo di Palazzo Grimani, una nuova mostra presenterà una differente serie di lavori di Frankenthaler, “PITTURA/PANORAMA. Paintings by Helen Frankenthaler, 1952–1992”, in una collaborazione tra Helen Frankenthaler Foundation, Venetian Heritage e Gagosian.
Abbiamo posto alcune domande sulla mostra che inaugura mercoledì prossimo a Pepi Marchetti Franchi, direttrice della sede di Roma della Galleria Gagosian.
Che opere ci saranno in mostra a Roma e come si articola il percorso espositivo?
«La mostra che apriremo al pubblico mercoledì 13 marzo, “Helen Frankenthaler. Sea Change: A Decade of Paintings, 1974 – 1983”, racconta un momento particolare della vita di Helen Frankenthaler, attraverso dodici tele che interessano l’arco cronologico che intercorre tra il 1974 – anno che segna il trasferimento a Shippan Point nel Connecticut – e il 1983. L’arrivo nella nuova casa affacciata sulle acque del Long Island Sound segna l’avvio di un importante cambiamento nella pratica dell’artista, reso possibile dall’incontro con il mare e all’aprirsi di un nuovo panorama fortemente influenzato dal mutamento delle maree. Il percorso espositivo tiene conto di come l’oceano abbia fatto progressivamente ingresso nelle composizioni dell’artista, da “Ocean Drive West #1” del 1974, passando per i poetici incontri tra terra e acqua, delineati da opere come “Jupiter” (1976), sino al nuovo approdo sulla terraferma offerto da “Silver West #1” (1984)». 
Questa è la quinta mostra con opere di Helen Frankenthaler alla galleria Gagosian dal 2013, attraverso questi appuntamenti quali aspetti della sua ricerca avete portato maggiormente in luce? 
«L’ultima mostra, curata da Gagosian e dedicata all’opera di Helen Frankenthaler, si è tenuta nel 2017 a Parigi: “Helen Frankenthaler: After Abstract Expressionism, 1959–1962”. In quell’occasione presentavamo una selezione di dipinti e opere su carta molto rare, molte delle quali non venivano esposte dai primi anni Sessanta, rivelando sul volgere degli anni Cinquanta un ritorno alle dinamiche del gesto e dell’improvvisazione tipici dell’Espressionismo Astratto. Prima ancora, nel 2016, presentammo diciassette tele di Helen Frankenthaler nell’ambito di “Helen Frankenthaler, Paintings, 1962–1987” nello spazio di Beverly Hills. In questo caso, la ricerca si concentrava sulle relazioni tra disegno e colore con opere che tracciavano venticinque anni di produzione. Nel 2014 “Composing with Color: Paintings 1962–1963”, presentata nella nostra galleria di Madison Avenue a New York, si focalizzava su un periodo ben più breve ma molto significativo, quando “componeva con i colori” più che con le linee. Nel 2013, “Painted on 21st Street: Helen Frankenthaler from 1950 to 1959” alla Gagosian West 21st Street è stata un’esposizione molto acclamata, che descriveva un approccio alla pittura diverso, più grafico, attraverso la nascita della sua particolare tecnica soak-stain». 
Come si legano la mostra di Frankenthaler a Roma e quella che sarà presentata a Venezia?
«Le due mostre sono in qualche modo complementari, mentre “PITTURA/PANORAMA. Paintings by Helen Frankenthaler, 1952–1992”, a Venezia, si concentrerà sulla definizione del rapporto tra i concetti di pittura e panorama, lungo i quarant’anni di carriere dell’artista, la mostra di Roma approfondisce una decade specifica che è quella degli anni Settanta, in cui il concetto di Panorama è fondamentale nella misura in cui il paesaggio è stato determinante per l’evoluzione della sua ricerca».
Quali saranno le prossime mostre che presenterete in galleria a Roma?
«Stiamo lavorando con due artisti internazionali che non hanno mai esposto in Italia. Potremo rivelarne i nomi tra un po’!». (Silvia Conta)
In homepage: Helen Frankenthaler, Tunis II, 1978, Acrilico su tela, 95 x 114 1/2 in, 241.3 x 290.8 cm. © 2019 Fondazione Helen Frankenthaler, Inc./Artists Rights Society (ARS), New York, Foto: Rob McKeever, Courtesy Gagosian
In alto: Helen Frankethaler, Dream Walk Red, 1978, Acrilico su tela, 59 x 103 1/2 in, 149.9 x 262.9 cm. © 2019 Fondazione Helen Frankenthaler, Inc./Artists Rights Society (ARS), New York, Foto: Rob McKeever, Courtesy Gagosian 
Helen Frankenthaler
“Sea Change: A Decade of Paintings, 1974 – 1983”
a cura di John Elderfield
Dal 13 marzo al 19 luglio 2019
Gagosian Gallery
Via Francesco Crispi 16, Roma
Opening: 13 marzo 2019, dalle 18.00 alle 20.00
Orari: dal martedì al sabato, dalle 10.30 alle 19.00
www.gagosian.com, rome@gagosian.com 

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