18 marzo 2019

Antonio Fiorentino al Pastificio Cerere, Roma

 

di

Il 19 marzo, alla Fondazione Pastificio Cerere, a Roma, sarà inaugurata la mostra “Kiribati” di Antonio Fiorentino (1987, Barletta), curata da Marcello Smarrelli, direttore artistico della fondazione. Il progetto espositivo, basato sulla scultura, dà vita a un “diario di viaggio” dell’artista nelle isole Kiribati, arcipelago particolarmente suggestivo perché situato sulla linea internazionale del cambio di data. 
«La linea del tempo a Kiribati – spiega il comunicato stampa – perde il suo confine, permette distorsioni che hanno portato l’artista a “viaggiare nel tempo”, in una dimensione sospesa e indefinita, casuale, in un continuo rimando volto a valutare la prospettiva a seconda della direzione percorsa. Così, l’idea di futuro perde la sua connotazione tradizionale, il suo dualismo, positivista o catastrofista, per lasciare spazio a nuove e più libere interpretazioni». 
In un secondo appuntamento, il 15 aprile, il percorso della mostra giungerà a compimento con la presentazione, in anteprima, del video realizzato da Fiorentino durante la sua permanenza in Kiribati. Sempre il 19 marzo, invece, al Pastificio Cerere, sarà inaugurata anche “Fremo Immagine”, la prima personale di Francesco Ciavaglioli, curata da Saverio Verini
Abbiamo posto alcune domande a Marcello Smarrelli sulla mostra “Kiribati” e sull’attività della fondazione. 
Come è nata la mostra? Quali opere saranno esposte? 
«In linea con l’identità di hub culturale del Pastificio Cerere e della sua Fondazione – istituzione storica della capitale da sempre all’avanguardia nella produzione e diffusione dell’arte contemporanea – il nostro principale obiettivo è promuovere il lavoro di giovani e promettenti artisti anche e soprattutto attraverso la collaborazione con enti, istituzioni pubbliche e private, allo scopo di mettere a sistema forze culturali ed economiche. In quest’ottica, abbiamo invitato Antonio Fiorentino, vincitore del Talent Prize 2015 e della XVI edizione del Premio New York, ad ideare un progetto da presentare nell’ambito di “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”, iniziativa sostenuta da MiBAC e SIAE che finanzia la produzione di nuove opere da parte di giovani autori. Il progetto di Antonio Fiorentino, risultato vincitore, ha avuto inizio con un viaggio, tra il luglio e l’agosto 2018, nelle isole Kiribati, stato insulare dell’Oceania che si trova sulla linea internazionale del cambio di data. Essendo il primo stato al mondo a salutare la nuova alba, in qualche modo si può dire che questo luogo “sia nel futuro”. Un futuro che appare apocalittico poiché queste terre emerse rischiano di scomparire per sempre nell’arco di pochi decenni, a causa del riscaldamento globale. Guidato da queste suggestioni, l’artista ha creato un corpus di opere ispirate al suo viaggio, che si configura in tutta la forza della sua metafora, cercando di rispondere ad un enigma irrisolvibile, in cui si sente l’eco, trasmutato dalla percezione di un artista contemporaneo, di quel capolavoro straordinario di Paul Gaugin, “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” (1897-98), considerato il suo testamento artistico e spirituale, il manifesto di un’epoca di irrequietezza e di profonda incertezza per il futuro. Antonio Fiorentino ha realizzato una serie di sculture ispirate agli oggetti trovati e studiati sulle isole, con l’intento di cristallizzare le loro forme e il loro valore simbolico nello spazio e nel tempo, in un confronto quasi impossibile tra effimero e duraturo. La mostra vuole essere il diario per immagini di questa esperienza: lo spettatore si troverà immerso in un’istallazione che assume una dimensione onirica, un sogno ad occhi aperti, il ricordo frammentario di ciò che resta del viaggio». 
Può riassumerci, in estrema sintesi, la ricerca di Antonio Fiorentino? 
«Antonio Fiorentino è innanzitutto uno scultore, come tale ha la capacità alchemica di trasformare il bronzo e la pietra, di liberare il loro valore simbolico. La sua ricerca parte da una radice storica profonda, associata ad una estrema sensibilità e capacità di attualizzarne il messaggio. Il suo lavoro è rivolto alla sperimentazione della materia, all’alterazione dei suoi processi di trasformazione attraverso il trascorrere del tempo. Nelle sue opere, la creazione umana tende sempre a tornare verso lo stato di natura, il suo intervento accelera questi processi, li imita e a volte se ne impossessa fino a mostrarne in maniera evidente la forza espressiva e metaforica». 
Come si inserisce questa mostra nella programmazione del Pastificio Cerere? 
«La mostra si inserisce nel nostro ambizioso programma volto a sostenere, promuovere e implementare la produzione di opere d’arte da parte degli artisti nazionali ed internazionali delle ultime generazioni. Questo progetto avrà una sua ideale prosecuzione in un secondo appuntamento: nell’ambito di “Grand Tour Contemporaneo” – programma di mostre ed eventi promosso dal Comitato Fondazioni Arte Contemporanea – lunedì 15 aprile 2019, sarà presentato in anteprima il video realizzato da Fiorentino nelle isole Kiribati, che completerà il percorso della mostra e sarà installato nello Spazio Molini. Situato nei sotterranei del Pastificio Cerere e recentemente recuperato a seguito dei lavori di risistemazione dell’antico mulino della ex fabbrica di pasta, l’apertura di questo nuovo spazio espositivo è una delle novità più rilevanti dell’attività di quest’anno, un luogo ibrido e sperimentale che si configura come una project room per artisti esordienti. 
Infatti, sempre nella serata di martedì 19 marzo qui sarà presentata “Fremo Immagine”, la prima personale dell’artista Francesco Ciavaglioli, curata da Saverio Verini. Inoltre, stiamo lavorando ad importanti progetti che coinvolgeranno le scuole, attività che riteniamo fondamentale in questi tempi in cui l’educazione e la formazione delle giovani generazioni diventano cruciali per il futuro del nostro paese». (Silvia Conta
Antonio Fiorentino, Kiribati
a cura di Marcello Smarrelli 
Dal 19 marzo al 19 luglio 2019 
Fondazione Pastificio Cerere 
Via degli Ausoni 7, Roma 
Opening: 19 marzo 2019, alle 19.00 
(Presentazione video: lunedì 15 aprile 2019, ore 19) 
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 16.00 alle 20.00 (fino al 25 maggio 2019) 
Info: www.pastificiocerere.it, info@pastificiocerere.it

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui