20 marzo 2019

Cosa vuol dire collezionare? Alcune anticipazioni dal talk di Palazzo Clerici di Milano

 

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Collezionare vuol dire anche gestire, organizzare e valorizzare. Più semplice a dirsi che a farsi, visto che, a voler individuare la giusta strategia, tra leggi e consuetudini, si rischia di perdere la bussola. A fare un po’ d’ordine ci proveranno Clarice Pecori Giraldi e Pedersoli Studio Legale, promotori di un incontro che si terrà giovedì, 21 marzo, dalle 17.30, a Palazzo Clerici di Milano, volto ad approfondire il tema della gestione delle collezioni d’arte. Interverranno Maria de Peverelli, Executive Chairman di Stonehage Fleming, Elizabeth Szancer, Curator and Principal di ESKart LLC, Mario Bellini, architetto e collezionista, Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei, Letizia Moratti, co-fondatrice della Fondazione San Patrignano. Abbiamo raggiunto Pecori Giraldi e l’avvocato Antonio Pedersoli per farci dire di più. 
In occasione dell’incontro a Palazzo Clerici, si confronteranno esponenti di spicco delle istituzioni e del collezionismo privato. Cosa ascolteremo? 
Clarice Pecori Giraldi «Innanzitutto farei una precisazione: ci saranno due grandi professioniste internazionali nel campo dell’Art Advisory, Maria de Peverelli e Elizabeth Szancer. La loro presenza è estremamente importante, dato che in Italia mancano figure professionali deputate alla gestione strategica delle collezioni d’arte. In riferimento al convegno, ascolteremo principalmente l’invito a essere più consapevoli del fatto che le collezioni e le opere d’arte sono un asset patrimoniale, e di conseguenza vanno gestite in quest’ottica. Purtroppo in Italia non c’è questa consapevolezza e l’obiettivo del convegno è proprio quello di sensibilizzare le persone tramite l’ascolto di diverse esperienze». 
Andrea de’ Mozzi «Ascolteremo esperti d’arte volti a sensibilizzare il dovere sociale che gli individui dovrebbero avere nei confronti delle opere d’arte. Si cercherà di accrescere la consapevolezza con la quale ogni persona si dovrebbe rapportare con le opere che possiede al fine di potersene prendere cura al meglio». 
Ancora sul rapporto tra pubblico e privato, in che modo e su quali basi dialogano questi due contesti? 
Clarice Pecori Giraldi «Oggi in Italia il dialogo tra pubblico e privato è abbastanza complicato, ma ci sono dei casi che possiamo definire certamente virtuosi. Nella mia esperienza di responsabile del coordinamento culturale della Collezione d’arte di San Patrignano, collezione privata di opere donate alla Fondazione, posso testimoniare che grazie alla lungimiranza del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, la collezione troverà sede stabile nel nuovo polo museale della città. Questo è certamente uno di quei casi che mostrano quanto di meglio possa nascere dalla collaborazione tra pubblico e privato». 
Quanto ha inciso, nel settore del mercato dell’arte e nella gestione delle collezioni, lo sviluppo delle piattaforme online? 
Clarice Pecori Giraldi «Sicuramente grazie all’online è aumentato esponenzialmente il numero delle persone che entra in contatto con le opere d’arte. Inoltre, il digitale è risultato fondamentale nella gestione delle collezioni. Grazie ai software dedicati e ai cloud è ormai possibile avere a portata di mano tutte le informazioni di cui collezionista e consulente hanno bisogno». 
Andrea de’ Mozzi «Sicuramente ha inciso molto, dato che oggi ogni individuo ha la possibilità di accrescere la propria cultura e perciò operare attivamente nel mercato dell’arte. Le varie piattaforme consentono di raggiungere diverse tipologie di arte prima accessibili solo attraverso eventi specifici, spesso ubicati in luoghi non facilmente raggiungibili». 
Un consiglio per chi volesse avviare una collezione? 
Clarice Pecori Giraldi «Io consiglio sempre vivamente di collezionare solo ciò che piace. L’investimento è innanzitutto emozionale, successivamente è giusto rivolgersi a professionisti che curino gli aspetti patrimoniali ed economici dell’investimento, ma il punto di partenza di qualunque collezione è certamente il piacere di avere intorno gli oggetti che si collezionano». 
Andrea de’ Mozzi «Il consiglio è di affidarsi a professionisti del settore, poiché il rischio quello di veder vanificato il proprio investimento. In questo senso, per esempio, una delle tematiche più delicate è quella relativa ai falsi d’autore. Fortunatamente il crescere dei siti specializzati in arte consente a tutti gli individui di poter raggiungere una conoscenza minima del mondo dell’arte che possa permettere di gestire il proprio patrimonio in modo oculato».

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