20 marzo 2019

Erica Mahinay e Ethan Cook da T293, Roma

 

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Domani, 22 marzo, alla T293, a Roma, inaugurano i progetti espositivi di Erica Mahinay (1986, Santa Fe, Stati Uniti) e Ethan Cook (1983, Texas), per entrambi un ritorno in galleria: «Le due personali – ha spiegato la T293 – nascono entrambe dal desiderio di presentare nuovi progetti su cui Erica Mahinay e Ethan Cook hanno recentemente lavorato. Le opere in mostra rappresentano, infatti, un’ulteriore evoluzione delle pratiche artistiche degli artisti».
Alessandra Giacopini, dell’ufficio stampa interno alla galleria, ci ha accompagnati alla scoperta delle mostre.
Come è nata la personale di Erica Mahinay? Che opere saranno esposte? 
«La mostra “Contingent” di Erica Mahinay presenta dieci opere monocromatiche su seta, di dimensioni uguali. Le tele sono rappresentazione di un gesto di scoperta e di divenire, descritto attraverso l’atto della ripetizione e il gioco di cuciture che attraversano le stesse; la trasparenza permette di creare un gioco spaziale e illusorio tra la superficie e il suo supporto». 
Puoi riassumerci, in estrema sintesi, la ricerca dell’artista?
«Mahinay muove la sua ricerca tra pittura e scultura. Il suo lavoro viene inquadrato in relazione alla psicologia e alla filosofia. L’artista, infatti, focalizza la sua attenzione sui concetti di percezione e linguaggio, intesi come elementi fondamentali di senso alla base del suo operare. Lo spazio di confine tra l’astrazione e la figurazione diventa anche luogo per esplorare il confine tra il sé e l’altro. Combinando una varietà di materiali, Mahinay produce indizi che offrono un senso di familiarità, ma in un modo più misterioso. Nei nuovi lavori la vernice è usata in modo sottile per tracciare e documentare la storia del materiale, attraverso le pieghe del tessuto. Agisce come un respiro».
Come è nata la personale di Ethan Cook? Che opere saranno in mostra? 
«”Bands” di Ethan Cook nasce dal desiderio di condividere con il pubblico una serie di lavori che segnano il recente sviluppo della ricerca dell’artista. La mostra presenta dieci tele in cotone tessute a mano in cornice d’artista, di dimensioni uguali. Il percorso riflette la linearità e la ripetizione delle fasce di cotone, accompagnando l’occhio del visitatore da toni più caldi e leggeri fino al nero più scuro. 
Cook crea le sue stesse tele utilizzando un telaio in legno a quattro licci. I diversi campi di colore sono cuciti insieme utilizzando vari sistemi basati su regole che determinano la creazione e la composizione del segno, generando astrazioni simili a campi colorati. Vari aspetti del processo di tessitura insieme al cucito e allo stretching diventano gesti quasi performativi: la mano dell’artista è presente in un processo industriale altrimenti standardizzato». 
Puoi riassumerci, in estrema sintesi, la ricerca dell’artista? 
«La ricerca di Cook si è molto evoluta nel tempo, il suo vocabolario passa da dipinti minimali a un uso più esplicito di composizione e colore. I recenti dipinti “a bande” illustrano questa evoluzione, utilizzano lo spazio in modo più scultoreo, implicando la massa e la gravità, creando profondità e prospettiva spaziale. Le “Bande” sono il modo più semplice per presentare la tela: le larghezze sono determinate dai parametri del telaio e le fasce sono semplicemente sovrapposte senza problemi di cucito, taglio o composizione. I “segni” sono basati sulla composizione, che agiscono come dipinti nel senso tradizionale del termine. Cook vuole proporre delle narrazioni di astrazione e di logica, di colore e di bellezza, cercando di superare il limite della specificità della tela bianca».
Quali mostre presenterete nei prossimi mesi?
«I prossimi mesi T293 ospiterà una mostra di Jana Schröder, artista tedesca la cui pratica gestuale e grafica si affianca ad una evoluzione cromatica ed una materialità più intensa della pittura.
Il prossimo autunno la galleria presenterà la prima mostra dell’artista americano Joshua Miller, la cui ricerca è una riconsiderazione personale del linguaggio della pittura moderna che passa dal figurativo all’astratto. A fianco di queste mostre ci saranno dei progetti, al momento in fase di pianificazione, focalizzati su installazioni e scultura». (Silvia Conta)
Erica Mahinay
“Contingent”
Dal 23 marzo al 27 aprile 2019
Ethan Cook
“Bands”
Dal 23 marzo al 27 aprile 2019
T293
Via Ripense 6, Roma
Opening: 22 marzo, alle 18.00
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 12.00 alle 19.00, sabato dalle 15.00 alle 19.00
www.t293.it, info@t293.it

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