03 aprile 2019

L’azienda è site-specific

 
Arte e Fabbrica: un binomio insolito che da Gori Tessuti a Calenzano diventa realtà grazie a una mostra di Vittorio Corsini. Che parte, però, da Farsetti a Milano

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A due passi dall’uscita dell’autostrada a Calenzano, in prossimità della grande “ruota” di Dani Karavan che troneggia sulla rotonda, prende avvio l’attività del nuovo spazio espositivo “Arte in Fabbrica”, voluto dai fratelli Fabio e Paolo Gori, attiguo alla storica azienda di famiglia dedita, sin dagli anni Cinquanta, alla commercializzazione di tessuti.

L’idea, covata da tempo, si realizza adesso inaugurando il 13 aprile con un’esposizione site-specific, Environments, di Vittorio Corsini che sarà protagonista di un “gemellaggio” con la Galleria Frediano Farsetti di Milano dove dopodomani (5 aprile) si aprirà Unstable, il primo atto del progetto che accomuna due realtà molto diverse tra loro: la Galleria Farsetti, attenta essenzialmente ai maestri storici del Novecento, e Arte in Fabbrica, uno spazio nuovo nato grazie all’antica consuetudine con l’arte contemporanea dei suoi “animatori”.

Il progetto culturale e lo spazio Arte in Fabbrica prendono forma all’interno di alcuni locali di Gori Tessuti & Casa attorniati da circa 10 milioni di metri di tessuto e da un’enorme quantità di mobili e oggetti provenienti perlopiù dall’Oriente. Un mondo magico e curioso cui negli anni hanno attinto costumisti e scenografi per creare le loro realizzazioni per importanti film. Sono usciti da questi magazzini, tra gli altri, i tessuti per Il Gladiatore, Anna Karenina, Robin Hood, La La Land, Aladdin e poi la saga cinematografica I Pirati dei Caraibi e le serie televisive Marco Polo o Il Trono di Spade. Più volte sono passati di qui Gabriella Pescucci, Dante Ferretti o Penny Rose ma tante sono state anche le collaborazioni per il teatro e in particolare per gli spettacoli d’opera. L’azienda, che più che un magazzino commerciale assomiglia a una Wunderkammer colma di tessuti variopinti ma anche di strani oggetti provenienti da paesi lontani, ha nel tempo servito anche da set di posa per fotografie d’autore e non di rado è frequentata da artisti in cerca di stoffe e oggetti per le loro opere. 

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Gori Tessuti
Oltre al design, sia contemporaneo sia vintage, anche la moda è legata a doppio filo a quanto qui commercializzato tanto che spesso si vedono apparire in magazzino, come fantasmi, meravigliosi kimono dai colori vivaci e riccamente confezionati o camice dalle fogge stravaganti. Molti sono gli stilisti che frequentano l’azienda e tanti gli “stilisti in erba” allievi delle scuole di moda che hanno sede a Firenze che passano di qui in cerca del tessuto adatto per le loro creazioni.

Se, da un lato, il tessuto ha creato una liaison con il mondo della celluloide da quell’altro lato la passione per l’arte contemporanea dei fratelli Gori ha fatto il resto. “Arte in Fabbrica” nasce, infatti, dall’esigenza di portare l’arte in luoghi insoliti al di fuori degli spazi canonici come musei e gallerie e farla vivere in modo diretto. Arte e vita dunque ma anche Arte è vita. Spazi comuni dove affrontare stimoli diversi da quelli strettamente lavorativi hanno sempre fatto parte della filosofia della famiglia Gori che della “condivisione” ha fatto la sua bandiera. Arte in Fabbrica sarà uno spazio versatile aperto a tutti – clienti, amici, dipendenti e comuni cittadini – durante l’orario di lavoro dell’azienda che periodicamente si rinnoverà con esposizioni, ma che ospiterà anche performance, reading e incontri e sarà rivolto anche alla moda e al design. Uno spazio in divenire dove incontrare e far incontrare artisti, collezionisti e addetti ai lavori, ma anche avvicinare la gente comune al mondo dell’arte contemporanea.

Gori Tessuti per Vittorio Corsini, Unstable

Gori Tessuti per Unstable di Vittorio Corsini – vista dell’azienda

Il progetto Vittorio Corsini – Unstable | Environments è a cura di Marco Scotini e segna un “inizio” per tutti e due i partner dell’iniziativa: per la Galleria Frediano Farsetti significa, infatti, aprirsi al mondo dell’arte più strettamente contemporaneo e quindi orientarsi verso un nuovo corso; per Arte in Fabbrica significa invece l’apertura di spazi in genere deputati ad “altro” e impiegati per accogliere l’arte in tutte le sue molteplici forme e declinazioni.

Una scommessa quella di Fabio e Paolo Gori che parte da lontano, una consuetudine pluridecennale con questo mondo, dove “collezionismo” non è stato solo mero acquisto di opere ma essenzialmente ha significato entrare in contatto con gli artisti, stabilirci un rapporto, spesso anche d’amicizia, e seguirli nel loro excursus lavorativo. Quindi lo spazio di Arte in Fabbrica è la naturale conseguenza di un modo piuttosto personale di “stare” nel mondo dell’arte: accompagnare gli artisti più noti, incoraggiare i più giovani. Insomma rivolgersi ai tanti artisti, prevalentemente italiani, che seppur meritori nell’ampio e variegato panorama del mercato e nella critica, non hanno sempre trovato una piena rispondenza.

Al primo piano del magazzino di via Vittorio Emanuele a Calenzano, lo spazio espositivo, inglobato nell’azienda ma al contempo autonomo, è molto ampio, circa 700 metri quadrati, particolarmente luminoso e molto adatto sia ad accogliere pitture e sculture ma anche installazioni e performance e recentemente ha servito anche come set cinematografico. Qui si svolgeranno le iniziative che avranno cadenza quadrimestrale, le scelte saranno frutto della sensibilità di Fabio e Paolo che di volta in volta si confronteranno direttamente con gli artisti per creare insieme progetti ad hoc.

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Vittorio Corsini per “Arte in Fabbrica”, Gori Tessuti – Calenzano

La scelta di Vittorio Corsini per inaugurare il nuovo spazio cimenta una lunga e reiterata consuetudine con l’artista che questa volta lo porta a confrontarsi con un luogo inesplorato all’interno di una realtà industriale/commerciale. L’instabilità (Unstable) che da sempre è una componente essenziale del lavoro di Corsini, diventa protagonista nei nuovi ambienti (Enviroments) espositivi nei quali quattro opere site specific sono attraversate dall’instabilità della vita e del tempo. Quattro opere molto diverse tra loro: Paolo’s house, Fabio’s house – due sculture nate dalla sovrapposizione e deformazione dei tre piani delle planimetrie delle abitazioni di Fabio e Paolo –, In nome del signore – un grande dipinto a olio su alluminio che rappresenta la fitta vegetazione di un bosco – e infine Sotto luce, una enorme casa rossa appesa al soffitto (foto in alto e in home page) che ruota su se stessa proiettando un fascio di luce.

“Arte in Fabbrica” prende vita in un milieu culturale intriso di arte e artigianato e, dunque, potrà essere sia uno strumento al servizio dell’arte in senso canonico, ma anche un veicolo per stimolare, proporre e scoprire cose nuove che Fabio e Paolo Gori avranno voglia, nel tempo, di condividere con gli artisti, gli amici e con tutti coloro che abitualmente frequentano la loro azienda.

Enrica Ravenni

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