06 aprile 2019

Mercato in rosa. E in Latinoamerica

 
Mentre a Milano si apre l'ultima giornata di miart anche Parigi schiera la sua fiera di primavera: “Art Paris Art Fair”. Ve la raccontiamo nel dettaglio

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“Art Paris Art Fair” ha aperto la sua ventunesima edizione al Grand Palais con 150 gallerie provenienti da 20 Paesi, più di 1000 artisti, quarantasei solo show, 43 per cento partecipazione straniera e 44 per cento di nuove presenze. 
Filo conduttore di questa fiera internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea diretta da Guillaume Piens, sono le donne e l’America Latina, Paese ospite d’onore con ben sessanta artisti, da scoprire durante questo fine settimana primaverile. I corridoi e gli stand brulicano di collezionisti e curiosi, artisti e qualche viso noto, intanto alcune gallerie hanno già appiccicato qualche bollino rosso. «Olivier Masmonteil e Kevin Rouillard, sono due artisti dei quali abbiamo già venduto qualche opera, si va da seimila a trentamila euro. Durante Artissima 2018 abbiamo presentato un progetto di Rolf Julius che ha vinto il Premio Sardi per l’Arte Back to the Future. Il segreto? Abbiamo artisti che il pubblico si aspetta e che non producono tantissimo, inoltre siamo molto attenti alla circolazione delle loro opere», afferma Thomas Bernard, dell’omonima galleria parigina. Molta pittura per lo più restituita da tecniche miste, ma anche scultura, foto e video, mentre i colori vivaci del sud si combinano bene con lo stile sobrio e ricercato del mercato francese. 
Curata dalla svizzera Valentina Locatelli, Étoiles du Sud esplora la creazione artistica sudamericana dagli anni ’60 ai giorni nostri con una ventina di gallerie e un programma video e installazioni in situ, un tutto arricchito da collezioni private e conferenze presso della Maison de l’Amérique du Sud a Parigi. 
Ad accogliere il pubblico davanti al Grand Palais, un’installazione monumentale dell’artista messicano Betsabeé Romero della galleria Saro León, che vede un’automobile circondata da biciclette dorate e da una corolla di fiori, declino di un simbolo della società dei consumi del ventesimo secolo. 
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Art Paris 2019 © Marc Domage
Troviamo la giovane scena peruviana presso la Nosco con le installazioni dei fratelli Jose Carlos e Jose Luis Martinat , per un excursus tra passato e presente nelle società postcoloniali. La Solo/Eva Albarran & Christian Bourdais presenta uno fra gli artisti più rappresentativi della scena messicana, Carlos Amorales, mentre il CCK (Centro Cultural Néstor Kirchner) di Buenos Aires, in collaborazione con l’Institut français d’Argentine, presenta un’installazione dell’artista argentina Nicola Costantino, dal titolo El verdadero jardín nunca es verde (Il vero giardino non è mai verde), ispirato al Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch. 
Tra le novità venticinque progetti tutti al femminile e francesi curati dall’associazione Archives of Women Artists, Research and Exhibitions (AWARE). Lungo quattro sezioni, quali astrazione, avanguardia femminista, immagine e teatralità, troviamo artiste come Orlan presso la Ceysson & Bénétière, Ulla von Brandenburg presso la Art Concept, o Malala Andrialavidrazana presso Caroline Smulders, mentre la galleria Nathalie Obadia presenta, tra l’altro, Laure Prouvost, l’artista che rappresenterà la Francia alla Biennale d’Arte di Venezia, e Agnès Varda, scomparsa solo qualche giorno fa a Parigi. «Laure Prouvost ha lo stesso genio creativo, la stessa fantasia di Agnès Varda, è come la continuazione. Il mercato? In Francia abbiamo perso un po’ in termini di mercato, ma compensiamo con l’apertura del Pompidou a Abu Dhabi, e via dicendo. Si dovrebbe riacquistare fiducia nella creazione francese di artisti viventi», dichiara Nathalie Obadia. Tutta al femminile Amazones che presenta tra identità e biodiversità artiste sudamericane provenienti dal bacino amazzonico parte della collezione di Catherine Petitgas.
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Art Paris 2019 © Marc Domage
Tracce di scultura? Alla galleria parigina Loft con un solo show di Marino di Teana, che presenta La liberté, tre metri per un valore di 180 mila euro, contro quella di ventuno metri che si trova a Fontenay sous bois, nota per essere la più grande scultura d’acciaio in Europa. Ricordiamo che la Galleria degli Uffizi accoglierà nel 2020, in occasione del primo centenario della nascita, una mostra dello scultore italiano. 
La fiera parigina sostiene quattordici giovani gallerie e la creazione emergente, nel settore Promises, tra cui le romane la Francesca Antonini Arte Contemporanea, Anna Marra, Matèria, e la Ilex Gallery che presenta tra l’altro, un progetto fotografico intorno alla vegetazione del quartiere romano della Garbatella firmato da Giovanni Cocco. Nel settore generale troviamo due italiane, Wunderkammern di Roma e Rubin di Milano, che presenta un solo show del pittore americano William Congdon, noto nella New York degli anni quaranta che trascorse l’ultimo periodo della sua vita in Italia. 
Tra le chicche la Project Room, una piattaforma di videoarte contemporanea, che accoglie 16 artisti sudamericani in sezioni quali The City and the Loafer, Bodies in Crisis, Fading Memories e Resilient Nature. Art Paris accoglie una nuova piattaforma, IDEAT Contemporary Lifestyle, per un dialogo aperto tra Design e Arte Contemporanea, che continua nei Jardins des Tuileries con la 23esima edizione di PAD Paris, ovvero una settantina di galleristi che arricchiscono nuovi dialoghi tra il design contemporaneo e del ventesimo secolo.
Livia de Leoni

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