24 maggio 2019

Ricordare il presente. A Villa delle Rose, la mostra site specific di Catherine Biocca

 

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Catherine Biocca colpisce per il versatile utilizzo di differenti mezzi espressivi, dall’installazione ai media audio-visivi, fino alla tecnica mista. La mostra “You’re Hired”, in corso fino al 26 maggio 2109 a Villa delle Rose, è nata in seguito alla sua residenza a Bologna. L’artista romana, con solida formazione europea, realizzatasi tra Germania e Olanda, è stata infatti selezionata nell’ambito del Programma di Resideza ROSE, scelta da una commissione composta da esperti del settore, come Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo, e Giulia Pezzoli, curatrice del progetto. Le opere, incastonate nel contesto settecentesco della villa, sono frutto della riflessione e del rapporto creatosi con la città felsinea ed esprimono il desiderio di interazione con il mondo esterno e con l’altro. 
Il pensiero di Biocca si fa opera e viene espresso attraverso idee e personaggi di fumetti e cartoni animati legati al mondo della sua infanzia. Ne è prova Broken Sky, opera in cui viene rappresentato un foro sulla parete della villa, da cui spicca l’azzurro del cielo. Natura oltre l’infrastruttura, comunicazione oltre i limiti architettonici. Ciò è testimoniato anche da Exclusive Cocktail, proiezione in cui un dinosauro gigantesco passeggia lungo il viale di villa delle Rose. Passato e presente si mescolano nella mente dell’artista e lo spettatore si trova immerso in un ambiente oscuro ma, contemporaneamente, nei vividi colori del verde del viale che, contrapponendosi al colore bruno dell’animale, enfatizzano maggiormente la differenza tra reale e fantasia, fenomenologico e surreale. 
Pregnante, densa di significato e mediatrice di riflessione per lo spettatore è you’re hired, l’installazione che dà il titolo alla mostra ed è posta in una stanza a essa dedicata. Due busti di manichini si trovano a terra, ognuno coperto da un copricapo anti-insetto. Animati da voci registrate di un uomo e una donna, alternano dialoghi professionali e colloqui intimi. Il perimetro dell’installazione è delimitato da una grande zanzariera che accentua maggiormente il senso di angoscia e di interrogativo. La ricerca artistica di Biocca, infatti, si concentra sull’analisi del sociale, sulle situazioni a esso legate, sui rapporti interpersonali, da cui emerge competizione, aggressività, i contrari di collaborazione e serenità.
Ancora frutto di interazione con la Villa, sono Ruins I-V e Busti Rosa I-III. Queste opere invitano a prestare attenzione alle rovine e ai resti antichi ivi presenti. L’artista, attraverso i pensieri e le associazioni della sua mente, rappresenta tali reperti affiancati a elementi fantastici, ricreando così nuove ambientazioni e nuove immagini esplicative della propria percezione. Il reale attiva sfere della memoria che, sovrapponendosi agli input visivi, creano nuovi scenari, opere sospese tra il tempo del presente e quello del ricordo.
Ulteriormente esplicative di tale tematica, le riproduzioni fotografiche dei tre busti del ciclo Benemeriti della Patria. A ricordo degli anni della Seconda Guerra Mondiale, in cui la villa fu adibita a ospedale, le opere della serie Steli I-III, lastre di marmo dipinte a ricordo di steli funerarie etrusche, rappresentative dell’onnipresente interazione tra passato, percezione visiva e rielaborazione mentale attraverso il vissuto dell’artista. (Bruna Giordano)

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