26 giugno 2019

Poppi, Adorni e Tritto a CampoBase, Torino

 

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Per il suo primo progetto espositivo il collettivo curatoriale CampoBase, con sede a Torino, presenta “There’s a monster coming!”, una mostra “destrutturata” e analizzata in tre delle sue possibili componenti attraverso gli interventi di Giulia Poppi (1992, Modena), Irene Adorni (1990, Parma) e Flavia Tritto (1994, Bari), che saranno presentati uno al giorno, dal 26 al 28 giugno. 
Abbiamo posto alcune domande al team curatoriale di CampoBase.
Per chi ancora non lo conosce, che cos’è CampoBase?
«CampoBase è uno spazio temporaneo e in continua trasformazione fondato nel 2019 dal collettivo curatoriale composto dai partecipanti di Campo18, corso per curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Lo spazio è stato da subito inteso come un luogo di possibilità per l’attivazione di processi collettivi di conoscenza, attraverso la creazione di un ambiente aperto che favorisce occasioni pubbliche di incontro, confronto e dialogo. CampoBase predilige pratiche discorsive e approcci sperimentali, alternando workshop, eventi discorsivi e format quali crit, screening e focus. Stiamo allo stesso tempo lavorando al nostro primo progetto espositivo: “There’s a Monster Coming!”».
Che tipo di progetto è “There’s a Monster Coming!” e perché tre appuntamenti? 
«Il progetto “There’s a monster coming!” di CampoBase decostruisce il format della mostra collettiva in tre componenti: scenografia, suono e performance. Ciascun elemento è affidato a una artista: Giulia Poppi, Irene Adorni e Flavia Tritto intervengono nello spazio rielaborando tre lavori che si innestano l’uno sull’altro. La mostra si offre all’esperienza del visitatore nel suo divenire, in una successione di tre inaugurazioni distinte che presentano l’evento espositivo nelle tre fasi di stratificazione. Il titolo dell’evento allude alla dimensione spettacolare dell’evento espositivo, richiamando la figura del mostro nella sua accezione etimologica: non tanto una creatura orrorifica, quanto più un prodigio, un fatto o fenomeno portentoso che accende la curiosità e attira lo sguardo dello spettatore. La struttura composita della mostra enfatizza la natura collaborativa e, contestualmente, quella spettacolare del processo espositivo, che si attiva rispettivamente su due diversi piani. Il primo è quello delle artiste, chiamate ad avvicendarsi e a coabitare lo spazio. Il secondo è quello del pubblico che, nel corso dei tre giorni, assiste alla costruzione del progetto nei suoi diversi stadi».
A quali progetti state lavorando per i prossimi mesi?
«Oltre a portare avanti la programmazione già avviata, CampoBase sta per organizzare una serie di eventi per il prossimo autunno, tra questi “House of Displacement”, un festival che si articolerà in tre giorni e che si terrà in diversi luoghi della città di Torino. Attraverso una serie di performance, workshop, interventi artistici e incontri teorici, l’iniziativa affronterà il tema del displacement, inteso come condizione contemporanea condivisa, adottando un approccio immersivo e partecipativo in linea con la progettualità che CampoBase ha adottato finora. Inoltre abbiamo da poco ricevuto la notizia di essere stati selezionati per “i10”, la sezione dedicata agli spazi indipendenti di ArtVerona, dove porteremo un progetto che coinvolgerà gli artisti Giulia Crispiani e Davide La Montagna». (Silvia Conta)
“There’s a Monster Coming”
A cura di CampoBase 
Dal 26 al 28 giugno 2019
Giulia Poppi
“SplashSplapCiaff” 
Opening: 26 giugno 2019, alle 19.00 
Irene Adorni
“You have more microtubules than a paramecium in your brain”
Opening: 27 giugno 2019, alle 19.00
Flavia Tritto 
“Phántasma”
Opening: 28 giugno 2019, alle 19.00
CampoBase
Via Reggio, 14 Torino
campobase18@gmail.com

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