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27
giugno 2019
La Storia raccontata da sei fotografe della rivista LIFE
Fotografia
Alla New York Historical Society più di 70 fotografie raccontano la storia attraverso gli occhi delle sei donne che le scattarono. LIFE: Six Women Photographers è il titolo della mostra che celebra il lavoro di Margaret Bourke-White, Hansel Mieth, Marie Hansen, Martha Holmes, Nina Leen e Lisa Larsen. Le foto in mostra sono una selezione della Life Picture Collection e le fotografe scelte sono solo alcune tra quelle che ebbero un ruolo fondamentale nella nascita del fotogiornalismo moderno. LIFE, la prima rivista ad associare fotografie al testo, offriva loro un lavoro tra la fine degli anni ’30 e i primi anni ’70 del Novecento, sia a tempo pieno che non.
Le loro fotografie non sono semplice corrispondenza, ma un occhio critico e attento che si commenta attraverso uno scatto. Il loro lavoro ha fornito un contributo fondamentale per l’informazione diretta alle masse. Per decenni il mondo è stato visto dagli americani attraverso le fotografie della rivista. Queste donne, attraverso la rivista LIFE, contribuirono alla definizione dell’identità americana, di quello che Henry Luce, caporedattore di LIFE, chiama “American Century”.
Dalle foto di guerra a quelle di strada, alle donne catturate mentre svolgono faccende domestiche, il loro contributo valse a spostare la tara della visione di Henry Luce, proprietario del Time che acquista Life magazine nel 1936.
Margaret Bourke-White fu la prima fotografa americana ad occuparsi della seconda guerra mondiale, mentre Hansel Mieth ha catturato la classe operaia americana negli anni ’30 e ’40, incluse le donne a lavoro; Lisa Larsen ha coperto la guerra fredda, mentre Martha Holmes è stata la donna che nel 1950 ha scattato la foto di una fan bianca che abbraccia Billyckstine, un uomo di colore.
La fotografia, per LIFE, è sempre stata non un semplice corredo alla parte scritta del giornale, bensì una rappresentazione viva delle vicende sociali, un modo per raccontare storie. È questo uno dei motivi per cui il magazine fu così popolare.
Queste donne, protagoniste della mostra, non sono di certo le prime fotogiornaliste. Altre donne cominciarono a scattare fotografie già nel XIX secolo, ma certo questa è un’altra mostra, che Marilyn Kushner prospetta per il futuro. (Veronica Cimmino)