18 luglio 2019

Trovata morta in un bagagliaio la fondatrice dell’African American Museum di Baton Rouge

 

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La polizia sta investigando sull’omicidio di Sadie Roberts-Joseph, attivista per i diritti civili e fondatrice, nel 2001, del Baton Rouge African-American Museum, in Louisiana. Stando al report del New York Times, la donna 75enne è stata trovata morta venerdì sera nel bagagliaio di una macchina, grazie a una telefonata anonima che ha raggiunto le autorità. Il coroner ha confermato i primi sospetti: omicidio. A causare la morte un’asfissia traumatica, indotta da un possibile soffocamento. 
I sospetti sono ricaduti su Ronn Jermaine Bell, inquilino in una casa di proprietà di Roberts-Joseph, che non pagava l’affitto da mesi. Un video di sorveglianza ha ripreso Bell mentre lasciava l’area in cui è stato ritrovato il cadavere. Bell conferma di essere passato di lì ma smentisce il resto: erano giorni che non vedeva la donna, dichiara. Tuttavia le indagini confutano le sue parole: il DNA di Bell è stato trovato sul corpo di Roberts-Joseph. In queste ore, la polizia sta cercando di stabilire il movente. L’uomo, che ha già scontato sette anni di carcere per una condanna di stupro aggravato, ora deve occuparsi anche dell’accusa di omicidio di primo grado. 
Non solo la famiglia ma la comunità tutta si è stretta nel lutto per Sadie Roberts-Joseph, animatrice sociale benvoluta da tutti per il suo impegno culturale ed educativo. Un personaggio amato, che ha contribuito ad avviare un programma locale contro la violenza e l’abuso di droghe e una organizzazione no profit per aiutare i bambini meno fortunati. 
Per la sindaca Sharon Weston Broome, il museo fondato da Roberts-Joseph è il visionario testamento di una pioniera che ha sempre sostenuto l’importanza della cultura per cambiare la società, partendo dalle piccole comunità per allargarsi a macchia d’olio in un miglioramento diffuso allo Stato, alla Nazione, superando i pregiudizi razziali. Nato quando i funzionari locali si rifiutarono di inserire nei programmi scolastici la storia degli afroamericani, il museo ospita mostre di arte africana, varie iniziative, persino un autobus degli anni Cinquanta, in memoria della Baton Rouge Bus Boycotss, del 1953: cinque giorni di boicottaggio degli autobus che, allora, prevedevano posti separati per bianchi e neri. 
Ogni anno si tiene il Juneteenth, festività programmata da Roberts-Joseph, per ricordare la fine della schiavitù negli Stati Uniti. Era solita dire ai visitatori del suo museo: «La cultura è il collante che tiene unite le persone. Fate un piccolo passo indietro nel tempo, e un grande balzo nel vostro futuro». (Yasmin Riyahi

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