La carnalità di tre diverse coppie, gay, lesbo ed etero si riuniscono, nel giro di tre giorni, in uno stesso luogo, sul campo dello stesso letto: il risultato è Una Caro di Vito Frangione, progetto di 20 fotografie analogiche in b/n, 30x40, che viene presentato a Roma, presso il Laboratorio Fotografico Corsetti, in Via dei Piceni 5/7, a partire da venerdì 17 ottobre, con il patrocinio del Circolo di Cultura Omossessuale Mario Mieli.

A partire dal titolo, che allude provocatoriamente al linguaggio del diritto canonico nel descrivere la consumazione del matrimonio, le foto di Frangione esplorano i punti di contatto fra la sacralità e il desiderio fisico, utilizzando come grimaldello interpretativo l’occhio impassibile e voyeuristico dell’indagine fotografica. «Il sesso è uguale per tutti» sottolinea a questo proposito Vito Frangione «Non ci sono regole. È il momento in cui l’uomo torna alla sua condizione naturale».

Il discorso si estendo ovviamente alla percezione sociale di questo desiderio e diventa commento politico in un momento che vede una lotta per l’espansione dei diritti delle coppie di fatto e di quelle omosessuali.

Stampe ai sali d’argento eseguite da Rolando ed Eugenio Corsetti presso il Laboratorio Fotografico Corsetti.

Vito Frangione è nato a Bari nel 1983, ma ha vissuto a Venosa (PZ) un piccolo paese alle pendici del Vulture, in Basilicata. A 19 anni si trasferisce a Roma per frequentare l’Istituto Europeo di Design e comincia a lavorare come motion designer. Nel corso degli anni si avvicina al mondo del cinema e della fotografia tradizionale. Nel 2012 diventa socio fondatore dello studio creativo
MadeOn, un collettivo di registi, designer, producer, animatori 2D/3D e fotografi.

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