Dopo la pausa estiva, l’attesa stagione delle mostre riprende alla Galleria-Libreria d’Arte “Babele”, di Laura Accordi, con “DISEGNI CONTROMANO”, raffinata personale di FRANCO MATTICCHIO, uno dei più ispirati illustratori italiani.

Una realizzazione dal gusto impeccabile, che si propone di portare sulla ribalta del vivere quotidiano pensieri ed emozioni, capaci di spazzare via l’onda delle odierne banalità e di riconquistare quel piacere quasi desueto del porre e del porsi domande.

Inaugurazione: sabato 25 ottobre, alle ore 17.30, Galleria-Libreria d’Arte “Babele” (Firenze, via delle Belle Donne 41/r).
Sarà presente l’autore, che firmerà copie delle sue ultime pubblicazioni: La piccola fuggitiva (Edizioni Nuages) e Libretto postale 2 (Edizioni Vànvere).

«I disegni di Franco Matticchio sono dei veri e propri condensati di pensiero, guarniti di humor e di magia. - spiega Laura Accordi, curatrice della mostra - Percorsi di sogno in punta di pennello: trovate semplici all’apparenza, ma dense di sapienza filosofica; sono duttili paradossi, enigmi concettuali, poiché con una sola immagine Matticchio racconta, emoziona e fa pensare».

Dal 25 ottobre al 18 novembre prossimi, si potranno dunque ammirare 64 disegni originali, tra acquerelli e inchiostri, pubblicati dal 1972 al 2014 su libri, giornali e riviste, che offrono al visitatore l’opportunità di apprezzare la profonda ricchezza concettuale e l’elegante virtuosismo di questo autore, che tanto bene conosce i grandi illustratori dell’Ottocento.

«Ritengo un disegno riuscito, quando di esso si possono dare molteplici interpretazioni; quando è stimolante e offre spunti di riflessione», spiega Matticchio, raffinato umorista che della condizione umana ha fatto la base del suo narrare.
Estraneo a mode e a pose snob, Matticchio è in grado di offrire in modo discreto e con il sussurro dell’ironia, uno sguardo unico e inconfondibile sulla realtà e le sue innumerevoli contraddizioni, attraverso paradossi e ribaltamenti delle ovvietà.
Tra ironia e poesia, ogni disegno è sorprendente, spiritoso, alienante, talvolta misterioso o folgorante, ma sempre, inesorabilmente, teso all’introspezione.

«Più giocoso di Magritte, un po’ noir alla Topor, con ammiccamenti al mondo irreale di Lewis Carroll, Franco Matticchio - continua Laura Accordi - è classico e modernissimo, cedevole e spietato».

Matticchio suscita ilarità attraverso la caricatura di un mondo dell’assurdo o tramite le metafore visive o le soluzioni più improbabili, che però ben presto sfumano di fronte a significati più nascosti, che dimostrano quanto nulla sia lasciato al caso e quanto sapere occorre, per riuscire ad accostare così bene oggetti e situazioni a particolari proprietà combinatorie dei loro nomi, in un incontro intricato di rebus e di enigmi.

La vita che Matticchio illustra è un po’ nostalgica, un po’ assurda e disseminata talvolta di piccole crudeltà; l’autore sembra essere sempre all’interno della scena: uomo tra gli uomini, cavallo tra i cavalli, orsacchiotto, albero, sopramobile. Come nelle tavole de La piccola fuggitiva, dove nel suo gioco onirico e folle, si nasconde una realtà che fa paura.
«Forse la piccola fugge per salvarsi, corre - conclude Matticchio - ma alla fine non si può fuggire da tutto, e tanto meno da se stessi».