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Guido Alimento – Ritmi di luce
Guido Alimento cattura con l’obbiettivo la transitorietà, la sottigliezza e – non sembri strano – la malinconia della bellezza, in un gioco ritmico di luci ed ombre che, attraverso il particolare minuto, restituiscono il battito vitale dell’universo.
Comunicato stampa
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Generalmente, si pensa ad un fotografo come ad un testimone, qualcuno che documenta un fatto reale, che riprende il visibile. Guido Alimento rappresenta l’eccezione: le sue opere alludono all’immateriale, a ciò che è insito nelle cose. Come dichiarava Willy Ronis “La fotografia è lo sguardo. Si ha o non si ha. Può affinarsi con gli anni, ma si manifesta fin da subito, con la macchina più a buon mercato”. E lo sguardo di Alimento trova spontanea consonanza con la natura di cui percepisce ed osserva i continui mutamenti, l’incessante alternarsi di creazione e distruzione, nascita e morte, alla ricerca di un’improvvisa rivelazione di significato.
Si può intuire una passione per il dettaglio, estrapolato dal suo contesto, interiorizzato e trasformato in un prezioso tassello di quel grande mosaico che ci sovrasta e che definiamo in maniera astratta bellezza. Sì, perché Alimento è un poeta, un orefice dell’immagine, l’obiettivo spesso inquadra l’adagiarsi delle luci e delle ombre sulle figure, nei paesaggi, oppure cattura il definirsi subitaneo ed effimero di composizioni create dall’acqua o dal vento. La scelta del bianco e nero sembra esaltare, talvolta, quel sentimento di delicata e malinconica fuggevolezza che emanano i suoi soggetti.
Le sue fotografie sono caratterizzate da un’estrema raffinatezza nel modulare valori spaziali, compositivi e cromatici bilanciando astrazione e figurazione. Ritmo e luce sono due elementi chiave per leggere la produzione dell’autore. La luce è materializzazione simbolica ed iconica, è proiezione d’impermanenza, mentre il ritmo è la disposizione degli elementi in un’inquadratura, così come lo è dei suoni nel tempo. Alimento aspira a creare immagini di per sé polisensoriali, poiché insita nella sua concezione artistica c’è una stretta interrelazione tra l’immagine e la musica, come se la fotografia fosse una trascrizione visiva di suoni muti. L’architettura stessa è considerata come sintesi formale di geometrie, linee e ritmi volumetrici nell’ambito di una continua ricerca di equilibrio.
L’artista attinge alla perfezione formale come valore assoluto, strumento per rappresentare l'armonia che governa l'universo. La sua attenzione si rivolge in particolare a quegli elementi naturali - l’acqua, il paesaggio, i fiori - in grado di restituire l’ineguagliabile e di dare corrispondenza tra il suo sentire e ciò che vede. La bellezza, dunque, è il valore che accomuna tutta la produzione di Alimento, che guarda al mondo nella sua unità perseguendo lo scatto che incarni la frase di Diane Arbus: “Una fotografia è un segreto riguardante un segreto. Più ti dice meno sai.” (Testo a cura di Flavia Motolese)
Si può intuire una passione per il dettaglio, estrapolato dal suo contesto, interiorizzato e trasformato in un prezioso tassello di quel grande mosaico che ci sovrasta e che definiamo in maniera astratta bellezza. Sì, perché Alimento è un poeta, un orefice dell’immagine, l’obiettivo spesso inquadra l’adagiarsi delle luci e delle ombre sulle figure, nei paesaggi, oppure cattura il definirsi subitaneo ed effimero di composizioni create dall’acqua o dal vento. La scelta del bianco e nero sembra esaltare, talvolta, quel sentimento di delicata e malinconica fuggevolezza che emanano i suoi soggetti.
Le sue fotografie sono caratterizzate da un’estrema raffinatezza nel modulare valori spaziali, compositivi e cromatici bilanciando astrazione e figurazione. Ritmo e luce sono due elementi chiave per leggere la produzione dell’autore. La luce è materializzazione simbolica ed iconica, è proiezione d’impermanenza, mentre il ritmo è la disposizione degli elementi in un’inquadratura, così come lo è dei suoni nel tempo. Alimento aspira a creare immagini di per sé polisensoriali, poiché insita nella sua concezione artistica c’è una stretta interrelazione tra l’immagine e la musica, come se la fotografia fosse una trascrizione visiva di suoni muti. L’architettura stessa è considerata come sintesi formale di geometrie, linee e ritmi volumetrici nell’ambito di una continua ricerca di equilibrio.
L’artista attinge alla perfezione formale come valore assoluto, strumento per rappresentare l'armonia che governa l'universo. La sua attenzione si rivolge in particolare a quegli elementi naturali - l’acqua, il paesaggio, i fiori - in grado di restituire l’ineguagliabile e di dare corrispondenza tra il suo sentire e ciò che vede. La bellezza, dunque, è il valore che accomuna tutta la produzione di Alimento, che guarda al mondo nella sua unità perseguendo lo scatto che incarni la frase di Diane Arbus: “Una fotografia è un segreto riguardante un segreto. Più ti dice meno sai.” (Testo a cura di Flavia Motolese)
11
novembre 2017
Guido Alimento – Ritmi di luce
Dall'undici al 22 novembre 2017
fotografia
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15:00 – 19:00
Vernissage
11 Novembre 2017, h 17:00
Autore
Curatore