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Da Monet a Bacon. Capolavori della Johannesburg Art Gallery
L’esposizione presenta oltre cinquanta opere, tra olii, acquerelli e grafiche, che portano la firma di alcuni dei principali protagonisti della scena artistica internazionale del XIX e del XX secolo: da Edgar Degas a Dante Gabriel Rossetti, da Jean Baptiste Corot a Alma Tadema, da Vincent Van Gogh a Paul Cézanne, da Pablo Picasso a Francis Bacon, da Roy Lichtenstein a Andy Warhol e molti altri.
Comunicato stampa
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Aperta al pubblico nel 1910, la Johannesburg Art Gallery vanta una collezione di altissima qualità dal punto
di vista del patrimonio artistico. Palazzo Ducale ha il privilegio di ospitare un nucleo importante di capolavori
provenienti da uno dei più significativi musei d’arte del continente africano, offrendo al pubblico un’occasione
unica per scoprire e conoscere da vicino una raccolta di opere difficilmente visibile in altre sedi.
L’esposizione presenta oltre cinquanta opere, tra olii, acquerelli e grafiche, che portano la firma di alcuni
dei principali protagonisti della scena artistica internazionale del XIX e del XX secolo: da Edgar Degas a
Dante Gabriel Rossetti, da Jean Baptiste Corot a Alma Tadema, da Vincent Van Gogh a Paul Cézanne,
da Pablo Picasso a Francis Bacon, da Roy Lichtenstein a Andy Warhol e molti altri.
L’arte africana contemporanea occupa l’ultima sezione della mostra e ricopre un ruolo importante nel
percorso espositivo: una vera scoperta, un’opportunità per incontrare una realtà pittorica ben poco nota al
pubblico europeo.
Il Ritratto di Kalie (1936), firmato da Maggie Laubser, sembra coniugare due mondi: i tratti africani della
ragazzina e lo stile dall’impostazione espressionista, mentre Ritratto dell’artista (1925) di Maude Sumner
(1925), si colloca, come ben dimostra lo stile dell’opera esposta, nell’ambito di una rilettura moderata e
morbida del tardo impressionismo.
Si prosegue con altre due figure della scena artistica locale: Selby Mvusi e George Pemba. La loro arte è
qui rappresentata per il primo da Measure of the city (1962), per il secondo dai dipinti Kwa Stemele (1981)e
Mi dispiace signora ( 1945).
Mvusi esprime un’arte socialmente impegnata, forte, denunciataria, che ben rappresenta il versante più
doloroso e contrastato della scena artistica sudafricana in relazione alla situazione storico-politica del paese.
Pemba , pittore dal forte interesse per il sociale, racconta le tradizioni sudafricane, ma anche la vita urbana
e la realtà dell’apartheid, impiegando uno stile personale, capace di mediare intuizioni e grammatiche
diverse.
La mostra, suddivisa in sezioni cronologiche e tematiche, permette ai visitatori di percorrere un viaggio nella
storia dell’arte dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento, spaziando dall’Europa agli Stati Uniti
fino al Sud Africa in un racconto che si sposta tra momenti storici, luoghi e linguaggi artistici diversi.
Oltre a presentare una selezione di opere di grandi Maestri, l’esposizione consente al pubblico di scoprire
l’affascinante storia della Johannesburg Art Gallery. Principale protagonista della nascita e della
formazione della collezione museale fu Lady Florence Phillips, moglie del magnate dell’industria mineraria
Sir Lionel Phillips. Donna dal grande fascino, a sua volta collezionista, convinta che la sua città dovesse
avere un museo d’arte, persuase il marito e alcuni magnati dell’industria a investire nel progetto. Già alla sua
apertura, il museo presentava una selezione di opere di straordinaria qualità e modernità, un nucleo
arricchitosi poi negli anni, grazie a nuove acquisizioni e donazioni.
di vista del patrimonio artistico. Palazzo Ducale ha il privilegio di ospitare un nucleo importante di capolavori
provenienti da uno dei più significativi musei d’arte del continente africano, offrendo al pubblico un’occasione
unica per scoprire e conoscere da vicino una raccolta di opere difficilmente visibile in altre sedi.
L’esposizione presenta oltre cinquanta opere, tra olii, acquerelli e grafiche, che portano la firma di alcuni
dei principali protagonisti della scena artistica internazionale del XIX e del XX secolo: da Edgar Degas a
Dante Gabriel Rossetti, da Jean Baptiste Corot a Alma Tadema, da Vincent Van Gogh a Paul Cézanne,
da Pablo Picasso a Francis Bacon, da Roy Lichtenstein a Andy Warhol e molti altri.
L’arte africana contemporanea occupa l’ultima sezione della mostra e ricopre un ruolo importante nel
percorso espositivo: una vera scoperta, un’opportunità per incontrare una realtà pittorica ben poco nota al
pubblico europeo.
Il Ritratto di Kalie (1936), firmato da Maggie Laubser, sembra coniugare due mondi: i tratti africani della
ragazzina e lo stile dall’impostazione espressionista, mentre Ritratto dell’artista (1925) di Maude Sumner
(1925), si colloca, come ben dimostra lo stile dell’opera esposta, nell’ambito di una rilettura moderata e
morbida del tardo impressionismo.
Si prosegue con altre due figure della scena artistica locale: Selby Mvusi e George Pemba. La loro arte è
qui rappresentata per il primo da Measure of the city (1962), per il secondo dai dipinti Kwa Stemele (1981)e
Mi dispiace signora ( 1945).
Mvusi esprime un’arte socialmente impegnata, forte, denunciataria, che ben rappresenta il versante più
doloroso e contrastato della scena artistica sudafricana in relazione alla situazione storico-politica del paese.
Pemba , pittore dal forte interesse per il sociale, racconta le tradizioni sudafricane, ma anche la vita urbana
e la realtà dell’apartheid, impiegando uno stile personale, capace di mediare intuizioni e grammatiche
diverse.
La mostra, suddivisa in sezioni cronologiche e tematiche, permette ai visitatori di percorrere un viaggio nella
storia dell’arte dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento, spaziando dall’Europa agli Stati Uniti
fino al Sud Africa in un racconto che si sposta tra momenti storici, luoghi e linguaggi artistici diversi.
Oltre a presentare una selezione di opere di grandi Maestri, l’esposizione consente al pubblico di scoprire
l’affascinante storia della Johannesburg Art Gallery. Principale protagonista della nascita e della
formazione della collezione museale fu Lady Florence Phillips, moglie del magnate dell’industria mineraria
Sir Lionel Phillips. Donna dal grande fascino, a sua volta collezionista, convinta che la sua città dovesse
avere un museo d’arte, persuase il marito e alcuni magnati dell’industria a investire nel progetto. Già alla sua
apertura, il museo presentava una selezione di opere di straordinaria qualità e modernità, un nucleo
arricchitosi poi negli anni, grazie a nuove acquisizioni e donazioni.
16
novembre 2018
Da Monet a Bacon. Capolavori della Johannesburg Art Gallery
Dal 16 novembre 2018 al 03 marzo 2019
arte moderna e contemporanea
arte moderna
arte moderna
Location
PALAZZO DUCALE
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Vernissage
16 Novembre 2018, su invito