PALAZZO REALE DI GENOVA

PALAZZO REALE DI GENOVA

Palazzo Reale nasce come grande dimora patrizia edificata dai Balbi – che lo costruirono tra il 1643 ed il 1650 – e dai Durazzo – che lo ampliarono tra la fine del Seicento e l’inizio del secolo successivo. Diventa Palazzo Reale nel 1824 quando viene acquistato dai Savoia.

Il palazzo è uno dei più vasti complessi architettonici sei-settecenteschi a Genova con saloni di rappresentanza completi di affreschi, stucchi, dipinti, sculture, arredi e suppellettili appartenuti alle famiglie nobili e reali che lo abitarono. Le volte dei salotti e delle gallerie sono affrescate da alcuni dei nomi più importanti della decorazione barocca e rococò.

Tra gli oltre cento dipinti esposti nelle sale si trovano opere dei migliori artisti genovesi del Seicento insieme a capolavori di Anton Van Dyck, Tintoretto, Guercino, Luca Giordano, Ferdinand Voet e dei Bassano. Le radici di Palazzo Reale affondano nel Seicento e fu voluto dalla famiglia aristocratica dei Balbi. Il 4 febbraio 1643 Stefano Balbi, abile finanziere, presentò il progetto per l’imponente fabbrica che sarebbe sorta di fronte alla chiesa di San Carlo e affidò i lavori agli architetti Pier Francesco Cantone, Michele Moncino e Giovanni Angelo Falcone. L’impianto secentesco della costruzione era allora limitato all’attuale corpo centrale e per la decorazione delle sale furono chiamati alcuni degli artisti più apprezzati sulla scena genovese come Giovan Battista Carlone e Valerio Castello, ma anche i bolognesi Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli.

Il palazzo cambiò di proprietà nel 1679, quando Eugenio Durazzo lo acquistò. Il nuovo proprietario oltre a ridecorare la maggior parte delle sale diede il via a nuovi lavori edilizi: la costruzione dell’ala orientale, la decorazione della lunga facciata su Strada Balbi e la ricostruzione del Teatro del Falcone. Nella prima metà del Settecento il palazzo assunse un’articolazione tutta scenografica, con la costruzione dei due corpi scala, del grande terrazzo a U e dell’ampliamento del cortile d’onore.

Risale a questa fase la Galleria degli Specchi, per la quale vennero presi come modelli d’esempio le gallerie dei Palazzi Colonna e Doria Pamphilj a Roma e la Galerie de Glaces, Versailles. All’inizio dell’Ottocento i Durazzo, afflitti da una crisi economica, misero in vendita il palazzo. Il primo a interessarsene fu Napoleone Bonaparte, ma alla fine ad aggiudicarsi la dimora nel 1824 fu il re di Sardegna Vittorio Emanuele I.

Furono subito previsti importanti lavori di restauro e gli appartamenti furono adattati ai bisogni della famiglia reale nuovo uso. Così in quei decenni fu costruito un passaggio coperto che univa la reggia su via Prè e alla Regia Darsena e vennero allestite la Sala del Trono, la Sala della Udienze, il Salone da Ballo e un appartamento nobile al primo piano.

Nel secondo piano nobile nell’ala di levante furono allestiti gli appartamenti del Re e della Regina, mentre l’ala di ponente fu destinata ad appartamento per il secondogenito di re Carlo Alberto, Ferdinando Duca di Genova.

I Savoia commissionarono le decorazioni ai più rispettati professori della locale Accademia Ligustica e nel 1821 Carlo Felice aveva acquistato un importante raccolta di dipinti per la quadreria, ormai scarna a causa dalle alienazioni volute dagli ultimi eredi Durazzo in epoca di crisi e dai trasferimenti di opere a Torino ordinati sia da Carlo Felice che da Carlo Alberto.

Palazzo Reale cambiò proprietario per l’ultima volta nel 1919, quando Vittorio Emanuele III lo cedette allo Stato Italiano.

PALAZZO REALE DI GENOVA

Indirizzo
Genova, Via Balbi, 10, (Genova)
Sito web
Telefono info
+39 0102710285
Fax
+39 0102710272
Email
palazzorealegenova@beniculturali.it
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