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«Sogno di un museo sempre più accessibile e “leggibile”. In una parola, un più generoso Louvre». Parola del direttore Jean-Luc Martinez, che grazie al grande fondo dato al museo parigino dall’Emiro per la nuova sede di Abu Dhabi, 965 milioni di euro, di cui 400milioni solo per usare il marchio, ne utilizzerà quasi 95 per potenziare la “casa madre” delle istituzioni francesi.
Il progetto, secondo Martinez, dovrà rispondere all’aumento esponenziale delle visite negli ultimi anni, passati dai 2 milioni all’anno del 1988 ai quasi 10 milioni dello scorso anno, e che vedono una media di attesa per l’acquisto del biglietto di oltre 2 ore senza, attualmente, la possibilità di farlo via web.
La sfida, dunque, ribadita in questi giorni di feste, è di “evitare di morire di successo”, perché «Il continuo aumento dei visitatori ci onora tanto quanto ci vincola», dice Martinez, per cui la chiave del successo è quella di smettere di pensare a numeri e iniziare un dibattito sulla qualità.
«Bisogna rendere migliore la fruizione del museo e arrivare a parlare o ogni tipo di pubblico, pur rimanendo fedele al rigore scientifico».
E allora, che si farà? Il “Progetto Piramide”, i cui lavori sono già in ballo, sarà terminato ufficialmente nel 2017, anche se i primi risultati si vedranno nei prossimi mesi.
Gli ingressi al museo saranno raddoppiati, si apriranno nuovi armadietti ai guardaroba e si riaprirà la biglietteria on-line.
IM Pei, l’architetto della grande piramide inaugurata nel 1989 interverrà sulla grande hall, e anche il percorso di visita sarà semplificato compresi i 40mila pannelli esplicativi che diventeranno trilingue (francese, inglese e spagnolo) con testi adatti ad un pubblico sempre più giovane ed “europeo”, anche perché secondo i dati del 2013, il 75 per cento dei visitatori dei musei sono turisti e la loro età media è scesa a 37 anni. Aggiornamenti in corso.