31 marzo 2015

Il belvedere, e il buon mangiare di Milano. La Triennale apre la terrazza con la sua “Osteria con vista”

 

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Già nel 1933, quando fu completata la Triennale di Milano, la cena inaugurale si tenne sulla sua terrazza. Una parte dell’edificio da moltissimi anni chiusa al pubblico, come un museo non dovrebbe fare, visto che dal tetto del museo si gode una splendida vista sia sullo skyline della città nuova, sia sul Parco Sempione sia sul Castello Sforzesco e oggi anche sulla Torre Isozaki. 
Ma oggi la Milano di domani riapre questo splendido luogo, per ora temporaneo, visto l’accordo con il Comune di Milano è di quattro anni, ma che potrebbe rimanere, forse, per sempre. 
«Sono soddisfattissimo, è bellissimo – ha commentato il Presidente Claudio De Albertis, rimarcando che – si tratta di un’opera realizzata con aiuto di Regione e Comune che hanno messo a posto la copertura dello stabile, da tempo ammalorata, e grazie alla generosità di cento privati che hanno sottoscritto i bond con Banca Prossima», come vi avevamo raccontato al momento del lancio del bando per i sostenitori. 
Le ciifre sono in chiaro e De Albertis non ne fa mistero: sono stati raccolti dai donors qualcosa come più di 600mila euro, per un’operazione complessiva da 1 milione di euro.
Un opening fatto sul fil del rasoio, ma che comunque non tradisce il grande impatto e De Albertis si dice sicuro che anche il Padiglione Italia di Expo si farà entro il 1 maggio. Ma questo è un altro paio di maniche. 
Oggi si vede in anteprima il progetto vinto dallo studio OBR, che hanno realizzato quasi una serra climatica per un centinaio di coperti, con Artemide partner per l’illuminazione ed Elettrolux per le cucine, BNB Paribas e Percassi per i bagni, «Certo, anche i bagni bisogna citare, perché sembra tutto facile oggi, ma non è stato così», rimarca De Albertis. 
E così, sul tetto, d’ora in poi vi è una vera e propria opera di architettura contemporanea, dove le vetrate sono la vera anima del luogo, insieme al legno e alla vista panoramica e ad un orto di piane aromatiche. 
E poi c’è lo chef stellato Stefano Cerveri, anche lui entrato per concorso – come per lo studio OBR – che dalla Franciacorta offrirà la sua cucina «rivisitazione rispettosa della tradizione italiana»: un’osteria con vista, insomma, dove si promette che il cliente troverà sorrisi, schiettezza e piatti italiani. Ma bando ai claim, veniamo anche ai prezzi: cenare qui costerà una media di 30-40 euro per il menù del pranzo, 50-70 per la cena, bottiglie escluse ovviamente. Orari di apertura invece decisamente internazionali: durante Expo 7/7 e sicuramente anche nel 2016, in occasione della nuova Triennale. E se i milanesi, solitamente sempre critici nei confronti della loro città, dimostreranno di apprezzare, forse l’estensione del contratto con Palazzo Marino verrà allungata. Intanto buon appetito, o ancora di più “Buona vista”!

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