26 maggio 2015

Cambiamenti in vista per CO2 di Giorgio Galotti, che da settembre si “sdoppierà”. Tre domande al gallerista

 

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Da Roma si era trasferito a Torino, e oggi CO2 di Giorgio Galotti annuncia una sua nuova vita. Di nuovo dalla città piemontese, ma in doppia versione: lo spazio fisico resterà in via Arnaldo da Brescia, ma la galleria (CO2) avrà una seconda vita nomade, associata a quella che sarà la nuova Giorgio Galotti Gallery. Ci siamo fatti raccontare il progetto.
Come è maturata l’idea di avere due sedi: una fisica, a tuo nome, e una “in trasparenza”, funzionale per progetti curatoriali e senza una location definita ma nomade. Sembra un’espansione dell’idea di galleria…
«Dopo sette anni di attività, di crescita, di studio, elaborando delle visioni alternative e mettendo in primo piano la ricerca invece della questione commerciale. CO2 è stata una buona palestra per tutti. È avvenuto in modo naturale come volevo che fosse. Oggi dopo questa esperienza mi rendo conto che diverse esigenze rispetto al passato potrebbero snaturare questa impostazione, così ho deciso di lasciare che CO2 continui a muoversi come piattaforma libera, per dedicarmi a una proposta più mirata secondo un’impostazione più tradizionale, che non poteva che essere a mio nome». 
Sarai tu stesso curatore o ti affiderai a un board di professionisti? Hai già in mente qualcuno? Ci puoi anticipare qualcosa?
«Quello che presenterò in galleria si focalizzerà su artisti della mia generazione già avviati e di cui stimo il lavoro, mantenendo sempre un occhio di riguardo sugli emergenti. Mentre CO2 andrà avanti per ora con gli appuntamenti del progetto Club of matinée idolz. Il resto vedremo».
Dopo due anni a Torino qual è il bilancio nei confronti della città? Dove sarà ubicata la nuova galleria Giorgio Galotti?
«La galleria nascerà all’interno degli spazi attuali, ma dopo una ristrutturazione. Credo che quello che fa la differenza di un progetto non sia la collocazione fisica quanto la proposta, e Torino continua a soddisfarmi come realtà dove esprimere un percorso del genere. Anche le recenti scelte istituzionali sembrano porre ottime basi per riportare la dovuta attenzione su questa città».

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