05 giugno 2015

Dodici anni di carcere, per una vignetta. Sentenza shock in Iran, contro la disegnatrice Atena Farghadani

 

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Era stata arrestata lo scorso anno, per una vignetta in cui i membri del parlamento di Theran, guidato da Hassan Rouhani, erano stati rappresentati sottoforma di mucche e scimmie, ironizzando sulla scelta del governo iracheno di limitare l’uso dei contraccettivi e di eliminare il controllo sulle nascite. Ora per la disegnatrice Atena Farghadani si profila uno spettro terribile: dodici anni e diversi mesi di reclusione. Lo ha deciso la corte del tribunale della città, andando ben oltre quella che è la pena “usuale” per gli accusati di fare propaganda contro il sistema o per “insulto del parlamento per mezzo di immagini”, punito con un massimo di sette anni e sei mesi – come ha ricordato anche Amnesty International.
Gli occhi addosso ad Atena, in realtà, iniziano ad essere puntati nel 2009, quando appena ventenne protesta con i suoi disegni contro la neo presidenza di Mahmoud Ahmadinejad. Poi, l’estate scorsa, l’incriminazione per il disegno, il sequestro dei suoi effetti personali, e due mesi di cella con 15 giorni in isolamento. Eppure Atena non si è fermata, e dopo la scarcerazione ha pubblicato su youtube un video in cui raccontava di essere stata picchiata dalle guardie nel carcere di Evin, e di come le siano stati sequestrati bicchieri e piatti di carta che aveva usato come supporti pittorici. Ora vedremo se la comunità internazionale si mobilterà per questo caso, in cui sembrano poterci essere “attenuanti”, ma non per l’Iran poco moderato. 

1 commento

  1. La comnita’ internazionale? ahahah, ma quando mai la comunita’ internazionale se ne frega dell’ arte e degli artisti? nessuno se ne frega, perche i suo nome non e’ jeff koon o tracy emin o ai weiwei.. a nessuno frega nulla, che mondo di merba, pieno di ignoranti e pataccari della religione. Situazione medievale, sia in Iran che dalle nostre parti, dove spendiamo piu’ soldi in alcohol che nell’ educazione. Mondo di capre, non c’e’ nessuna speranza.

    peace

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