05 ottobre 2015

Cagliari supercontemporanea. La Capitale italiana della cultura 2015 si presenta, con un grande spazio per la Public Art

 

di

Ha scelto di presentarsi a Milano, stamane a Palazzo Marino, Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015. Una città che ha preso la sua candidatura a Capitale Europa, andata a Matera, per mettere in atto un processo di rinnovamento (con un budget di oltre 160 milioni di euro) che ha portato nel capoluogo della Sardegna grandissime novità. Una di queste, ormai un paio di anni fa, era stata la rimessa in scena dei Musei Civici, e anche l’avvio di una serie di programmi pubblici legati alla pratica artistica che avevano vista – per iniziare – la comunità del Quartiere Sant’Elia, trasformato in un set cinematografico da Marinella Senatore (sopra Piccolo Caos, 2013). 
E, visto che le cose sembrano essere funzionate, si proseguirà sulla scia con un denso programma di arte pubblica denominato “Space is the place”. Il motivo è presto detto, come ricorda l’Assessore alla Cultura della città, Enrica Puggioni: «Si tratta di attivare comunità, di coinvolgere la cittadinanza in una nuova catena di valori, per far riscrivere spazi e innescare processi di riscrittura di territori attraverso arte, danza, musica, teatro, cinema».
Nessun intervento estemporaneo, ma come era successo per Senatore una serie di “residenze” che porteranno gli artisti a passare tempo in città, a confrontarsi con gli abitanti delle aree interessate attraverso laboratori, seminari, in una ricucitura urbana su base culturale. 
E così si prosegue, dopo gli interventi di Tellas (con un’opera di street art che sarà inaugurata il prossimo 1 novembre), anche con il francese Pierre Sauvageot, che per Cagliari ha creato un paesaggio dove la natura suonerà una serie di strumenti musicali creati in collaborazione tra l’artista e i liutai locali.
Si proseguirà poi con Maria Papadimitriou, artista greca da anni impegnata in progetti legati all’arte pubblica che, stavolta, sarà alle prese con la creazione di un “paesaggio di frontiera”, al limite tra elemento urbano e naturale, affondando le mani nell’archeologia del presente. E poi ancora Alfredo Pirri per una “Luminaria d’Artista”, Christian Chironi che entrerà in residenza nello spazio espositivo dei “Grottoni”, cave medioevali per l’estrazione di minerali trasformati in rifugi antiaerei durante il secondo conflitto e ancora oltre ad una serie di programmi in rete, anche la mostra “Eurasia, fino alle soglie della storia”, che mixa capolavori dal museo russo più famoso del mondo, con i tesori delle raccolte sarde, a partire dal prossimo dicembre. 
«Per ristrutturare le relazioni di una città non con un festival di Arte Pubblica, ma con un clima attivo tutto l’anno, che possa prescindere dai “margini di produzione” in cui si trova la città, nonostante il suo essere centro del Mediterraneo», ha ricordato la direttrice artistica Maria Paola Zedda. Buon lavoro, Cagliari. E aggiornamenti in corso.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui