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Mercoledì 20 le architetture del maniero bresciano sono state teatro della video-sound performance “PixCells” da parte dell’artista Lska, al secolo Luca Scapellato che, coerente col tema di “mutamorphosis” attorno al quale ruota l’intera rassegna, ha presentato un ecosistema digitale e interattivo, composto da cellule che scompongono e ricombinano creature ibride, configurazioni instabili di informazioni visive e sonore.
Giovedì 21 l’appuntamento è stato con “Black Mass Rising + Kazsbân”, il contributo più internazionale e interamente al femminile di ExpoZOOne, ad opera delle artiste e musiciste Shazzula (Sharon Schievers, foto sopra) e DâwN (Nadia Daou). Il progetto filmico-musicale KAZSBÂN (Dune), è nato dalle sinergia tra la libanese Dawn e la belga Shazzula, nota a livello internazionale per la sua poliedrica attività artistica, cinematografica e musicale (è dj, vocalist, musicista, produttrice e fondatrice dell’etichetta discografica Black Mass Rising). Creato appositamente per ExpoZOOne, Kazbân (Dune) è stato un omaggio allo scrittore, fumettista, saggista, drammaturgo, cineasta, compositore e poeta cileno naturalizzato francese, Alejandro Jodorowsky.
Venerdì 22 è stata la volta di “Materia Sonica”: un doppio progetto espositivo e performativo a cura del gallerista bresciano Dario Bonetta, la critica Rossella Moratto e il visual-sound artist Fabio Volpi in arte Dies_, che ha avuto luogo contemporaneamente negli spazi delle Galleria AplusB Contemporary (Brescia, via G.Rosa 22A) e nella ExpoZOOne di Musical Zoo. Fino al 31 luglio, da AplusB l’installazione “Andromeda” di Massimiliano Viel si compone di 7 “scatole musicali” la cui disposizione ricalca la posizione di alcune stelle dell’omonima costellazione. Contemporaneamente, in Castello, 4 artisti col supporto visual di Dies_ si sono alternati nel compito di dar forma visiva al suono. Giovedì 23 è invece stata la volta dei canadesi Così e così, direttamente da Toronto, e i romani Holiday Inn, in un doppio concerto + performance a cura di Invisible Show, collettivo bergamasco di ricerca musicale, mentre la chiusura in grande stile, ieri sera, è stata affidata alla prima edizione del progetto “Over(w)all”, grazie al quale le mura del Castello bresciano sono diventate le pareti di una galleria d’arte a cielo aperto, per proiettare opere di Urban Art che esprimono un ragionamento sul rapporto tra uomo e natura, e paesaggio urbano e naturale. (BM)